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Di Maio apre a Lega o Pd

03 aprile 2018 | 18.19
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Luigi Di Maio (FOTOGRAMMA)
Luigi Di Maio (FOTOGRAMMA)

Un'apertura nei confronti di Lega o Partito democratico, a patto che Forza Italia resti fuori dai giochi per la formazione del prossimo governo. E' la proposta lanciata leader del M5S, durante la puntata di 'Di Martedì' su La7, alla vigilia delle consultazioni che saranno avviate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"Siamo a tanto così dal cambiare tutto - ha detto -: abbiamo un'occasione storica a portata di mano. Sento la responsabilità di non deludere le aspettative degli italiani che sono altissime, abbiamo la possibilità di farcela".

CONTRATTO - Il candidato premier pentastellato ha parlato di una sorta di "contratto" da sottoscrivere con la Lega o con i dem. Un contratto di governo 'alla tedesca' che contempli, tra i temi chiave, il reddito di cittadinanza (colonna portante del programma di governo M5S) e norme anticorruzione più severe. La proposta - riferiscono fonti parlamentari 5 Stelle - è stata portata in assemblea congiunta a Montecitorio: il contratto, viene spiegato, dovrebbe articolarsi in "punti specifici" e non "argomenti generici". 

Nel documento, aperto al contributo e alle proposte avanzate eventualmente dagli altri partiti, "i contraenti dovranno impegnarsi nero su bianco" nella realizzazione di quei punti programmatici. "Non si tratta di un'alleanza ma di una convergenza sui temi", sottolineano fonti vicine ai vertici pentastellati. 

I NUMERI - "Sappiamo che non ci sono numeri perché una forza politica governi da sola e dobbiamo essere concreti: io voglio proporre ai miei interlocutori un contratto di governo come in Germania. Mettiamoci attorno a un tavolo, decidiamo le cose da fare" ha detto Di Maio a 'Di Martedì'.

"Chi sono i miei interlocutori? Io mi rivolgo al Pd che ora deve scegliere se seguire la linea di Renzi che, pur di fare dispetto a me e al M5S, fa un dispetto al Paese. Una linea irresponsabile. Io mi rivolgo al Pd che in questo momento non ha più come segretario Matteo Renzi, ma Martina con cui abbiamo interloquito più volte in questi giorni". Per i 5 Stelle, ha aggiunto, il "primo interlocutore è Martina e il Pd in cui ci sono personalità che hanno lavorato bene come lo stesso Martina, Minniti, anche Franceschini".

PD - In giornata è arrivata la risposta del Partito democratico. Per il capogruppo a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, "il Pd, coerentemente con le decisioni assunte in direzione, dirà al presidente Mattarella che non siamo disponibili ad alcun governo che abbia Di Maio o Salvini come premier. La proposta del leader 5 Stelle è ovviamente irricevibile".

E, via Twitter, il segretario reggente del Pd Maurizio Martina ha scritto: "Caro Luigi Di Maio, noi non ci prestiamo a questi giochetti: chi tenta di dividere il Pd non ci riuscirà".

FORZA ITALIA - Resta il veto su Forza Italia. "Noi - trapela ancora dai vertici - vogliamo fare un governo che cambi le cose ma con Forza Italia è difficile. Gli azzurri sono il simbolo dello status quo e dell'ancien regime. Salvini deve fare un atto di coraggio" e rendersi indipendente da Silvio Berlusconi.

Non a caso uno dei temi su cui Di Maio ha posto l'accento in assemblea (dove si sono registrati circa 25 interventi da parte di deputati e senatori M5S) è proprio quello del conflitto di interessi.

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