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Di Maio alla prova del Colle

05 aprile 2018 | 06.56
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Luigi Di Maio (Fotogramma)
Luigi Di Maio (Fotogramma)

Movimento 5 Stelle pronto alla prova del Colle. Alle 16.30 di oggi Luigi Di Maio, insieme ai capigruppo Giulia Grillo e Danilo Toninelli, varcherà la soglia del Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica nell'ambito del primo giro di consultazioni. Incontro nel quale, secondo quanto viene riferito da fonti pentastellate, il capo politico M5S illustrerà "il metodo" che i 5 Stelle intendono perseguire per arrivare alla realizzazione di un "governo di cambiamento", attraverso un "contratto di governo" che metta al centro le soluzioni da dare ai cittadini e che per questo "non va interpretato come un inciucio".

Alla vigilia dell'appuntamento con il capo dello Stato il leader 5 Stelle è tornato a parlare ieri del 'contratto alla tedesca' da sottoporre a Lega e Partito democratico, individuati dal M5S come potenziali partner di governo. Ma "non è un accordo, né un'alleanza", precisa sul Blog delle Stelle il candidato premier grillino.

Sarà "un contratto in cui scriviamo nero su bianco, punto per punto, quello che vogliamo fare, dove si spiega per filo e per segno come si vogliono fare le cose e in quanto tempo... Quello che c'è scritto è ciò che il governo si impegna a fare": un impegno, insiste Di Maio, "che forze politiche alternative, e anche distanti, assumono davanti ai cittadini, prendendosi la responsabilità di lavorare insieme per il bene degli italiani".

Al Carroccio Di Maio chiede di 'smarcarsi' da Silvio Berlusconi, al Pd di non seguire la linea di Matteo Renzi. "La Lega - sottolinea il leader pentastellato - deve decidere da che parte stare: se contribuire al cambiamento che il M5S vuole realizzare per il Paese o se invece rimanere ancorata al passato e a Silvio Berlusconi". Il Pd "ha l'opportunità di non ignorare il messaggio arrivato dagli elettori, che hanno chiaramente bocciato le loro politiche e la legge elettorale che porta la loro firma", rimarca Di Maio, il quale invita i due partiti a un incontro per intavolare la discussione sul 'contratto'.

Ma le avances del M5S vengono rispedite al mittente, sia dal centrodestra sia dai dem. A Di Maio replica il capogruppo leghista alla Camera Giancarlo Giorgetti: "Di Maio ha detto una cosa interessante: un contratto alla tedesca. Ma poi ha detto al Pd di tradire Renzi e a noi di tradire Berlusconi. Non si fa così, questo non è tanto alla tedesca...", ha spiegato ieri a Porta a Porta il fedelissimo di Salvini, promettendo che "la Lega non tradirà Berlusconi" e paventando un ritorno alle urne nel caso in cui il veto grillino sul leader di Fi non dovesse cadere.

Ettore Rosato del Pd chiude all'ipotesi di un incontro con i 5 Stelle per stipulare il 'contratto alla tedesca' proposto da Di Maio: "Mi sembra che Di Maio le premesse per un incontro non le voglia costruire", afferma l'esponente dem, secondo il quale "Di Maio si rivolge al Pd per aumentare il potere contrattuale con la Lega". Per l'esponente di Forza Italia Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, il tentativo dei 5 Stelle "di blandire un solo pezzo del centrodestra e di dividere la coalizione che ha vinto le elezioni è stato respinto al mittente. E' l'ennesimo buco nell'acqua di una strategia fallimentare, irresponsabile".

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