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Voto, i dubbi di Silvio

08 maggio 2018 | 07.00
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(AFP PHOTO)
(AFP PHOTO)

Nuove elezioni manderebbero il Paese nel caos, va ripetendo da tempo Silvio Berlusconi, da sempre restio al voto anticipato rispetto agli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Ora che le trattative di governo sembrano davvero arrivate al capolinea, con M5S e Lega in testa incapaci di trovare un'intesa per esprimere una maggioranza stabile in Parlamento, e dopo le parole del capo dello Stato che invita i partiti a far partire subito ''un esecutivo neutrale e di garanzia'', il pressing di via Bellerio per tornare alle urne si è fatto sempre più forte su Arcore.

AUTUNNO - Il Cav prova a resistere e a rinviare all'autunno le urne, sapendo che dovrà inseguire l'alleato leghista, che continua ad avere il boccino in mano, forte del rinnovato asse con Luigi Di Maio. E a Salvini che gli chiede di ''mantenere la parola data" e votare ''per cambiare l'Italia da soli'', l'ex premier replica con una nota del presidente dei deputati azzurri, Maria Stella Gelmini: ''Non ci spaventa il voto (confronto elettorale) ma l'estate non aiuta la partecipazione. Meglio autunno". Il capogruppo forzista alla Camera spiega che la questione sarà oggetto di confronto con gli alleati: ''Forza Italia, coerentemente con il voto degli italiani, valuterà posizione con alleati tenuto conto degli impegni presi tra i leader".

EXTREMA RATIO - Berlusconi, raccontano, durante il vertice di domenica sera e quello prima del terzo giro di consultazini a palazzo Grazioli, avrebbe spiegato che sarebbe meglio evitare il voto anticipato considerato una extrema ratio, da tirare in ballo solo in caso di fallimento di qualsiasi tentativo per formare un governo ponte. L'Italia ha bisogno di stabilità, di un esecutivo per le urgenze del Paese, non ci possiamo permettere di stare a guardare, è il leitmotiv dell'ex premier sin dal primo giro di consultazioni al Colle.

FLOP ESTATE - Per Berlusconi votare in autunno significherebbe evitare il forte rischio di un flop elettorale, favorito dalla forte astensione in caso di apertura delle urne sotto l'ombrellone, e nello stesso tempo allontanerebbe sempre di più lo spettro di un'Opa leghista su Forza Italia, che il segretario del Carroccio potrebbe lanciare una volta sciolte le Camere in anticipo.

STRASBURGO - C'è poi chi ritiene tra gli azzurri che rinviare ad ottobre l'appuntamento elettorale potrebbe essere un'occasione per il Cav se intanto, entro l'estate appunto, dovesse arrivare l'attesa sentenza della Corte europea di Strasburgo: un verdetto positivo consentirebbe all'ex premier di liberarsi dell'handicap dell'incandidabilità e sfidare il leader del Carroccio con lo stesso peso politico. Se è vero che Berlusconi ha vari dubbi su nuove elezioni, non può però permettersi fughe in avanti, perché darebbe a Salvini il pretesto per fare un governo con i Cinquestelle.

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