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Il piano del Cav

10 maggio 2018 | 07.02
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(Fotogramma)
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Alla fine, il 'passo di lato' c'è stato. Con una lunga nota diffusa nella tarda serata di ieri Silvio Berlusconi dà l'ok all'esecutivo giallo-verde senza rompere l'alleanza di centrodestra. "Se la Lega intende assumersi la responsabilità di fare un governo con i cinque stelle, non saremo certo noi porre veti o pregiudiziali'', scrive l'ex premier, oggi ancora ad Arcore, dove ha di nuovo pranzato con i figli e valutato con i suoi fedelissimi i pro e i contro di una scelta sofferta, ma ormai quasi obbligata.

Il Cav spiega che non voterà la fiducia. Il suo, infatti, raccontano, grazie all'astensione dei parlamentari azzurri, sarà un appoggio critico, una sorta di opposizione responsabile. L'obiettivo è dare filo da torcere a grillini e leghisti, ritagliandosi il ruolo di spina nel fianco, perché ogni provvedimento governativo sarà valutato caso per caso e nulla sarà dato per scontato.

Dopo circa 48 ore di assedio, il presidente di Fi rompe gli indugi e per il bene del Paese si dice pronto a fare il 'passo di lato'. Lo faccio per senso di responsabilità, perché andare al voto subito, a luglio, sarebbe per l'Italia un disastro totale, avrebbe confidato il leader forzista citando gli ultimi sondaggi che in caso di elezioni anticipate Fi avrebbe dimezzato i suoi parlamentari mentre la Lega sarebbe cresciuta oltre il 20%. Berlusconi, raccontano, ce l'ha con Matteo Salvini: in privato avrebbe manifestato tutta la sua amarezza e rabbia per il comportamento del segretario di via Bellerio, convinto ora dai fatti che sin dal 4 marzo il 'Capitano' aveva stretto un patto di ferro con Luigi Di Maio.

Del resto più volte i consiglieri storici, Gianni Letta in primis, avevano messo in guardia l'ex premier dell'esistenza di un accordo già in tasca tra grillini e lumbard. Berlusconi aspetta al varco Salvini e Di Maio: ora voglio vedere cosa sapranno fare. ''Hanno voluto la bicicletta e ora pedalino pure...'', ironizza un big azzurro.

Anche se Berlusconi smentisce che sia addirittura iniziata una "trattativa politica su posti e persone'', a chi ha avuto modo di sentirlo in queste ore al telefono, avrebbe confidato che le diplomazie sono al lavoro per cercare di garantire la presenza nel nascente governo M5S-Lega di due ministri di area, non di chiara espressione di Fi, e qualche ruolo di sottosegretario ma le resistenze dei cinque stelle su questo punto sarebbero molto forti.

Berlusconi, dunque, è pronto a essere la spina del fianco del governo giallo-verde. E nella sua nota è chiaro in proposito: ''Se un'altra forza politica della coalizione di centro-destra", ovvero la Lega, "ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i cinque stelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali". "In questo caso - avverte - non potremo certamente votare la fiducia, ma valuteremo in modo sereno e senza pregiudizi l'operato del governo che eventualmente nascerà, sostenendo lealmente, come abbiamo sempre fatto, i provvedimenti che siano in linea con il programma del centro-destra e che riterremo utili per gli italiani".

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