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Salvini: "Premier? Né io né Di Maio"

17 maggio 2018 | 13.56
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Sciolti "tutti i nodi tra M5S e Lega" sul contratto di governo, resta ancora aperta la partita sulla premiership. Il premier? "Né io né Di Maio", assicura Matteo Salvini ai microfoni di SkyTg24 da Aosta. "Ci sono due movimenti diversi votati da milioni di italiani - spiega poi a Rainews24 - stiamo cercando una sintesi". ''L'identikit del premier? Una persona seria'', dice il leader della Lega che aggiunge: ''il premier se ci sarà, sarà il garante dell'attuazione di questo programma, non diamo pacchetti chiusi a nessuno''.

Per Luigi Di Maio "il premier non sarà un problema". "Vi dico che sono molto fiducioso", assicura il capo politico M5S, che aggiunge: "Adesso stiamo ragionando", è una cosa che "dobbiamo ancora dirimere, ma sono sicuro che troveremo una soluzione". Bisognerà quindi aspettare ancora per la scelta del nome da portare a Palazzo Chigi, come lascia intendere lo stesso Di Maio che non si sbilancia quando gli chiedono se lunedì salirà insieme a Salvini al Quirinale: "Non vi do scadenze".

Il capo politico dei Cinque stelle assicura che "sono stati fatti notevoli passi avanti" e una volta appianate tutte le differenze con il leader della Lega "sul contratto, adesso ci si può concentrare sul premier". Il contratto potrebbe essere pubblicato presto anche online. "Spero domani", le parole di Di Maio. "C'è tutto, c'è anche il conflitto di interesse nel contratto - riferisce il leader pentastellato - Il conflitto di interesse c'era in tutte le bozze e quindi ci sarà" anche nella versione definitiva.

Da Aosta Matteo Salvini dice che "entro fine settimana ci sarà la chiusura. Se chiudiamo, chiudiamo lunedì e comunque vada la parola lunedì torna a Mattarella".

"Abbiamo fatto un enorme lavoro, ce l'abbiamo messa tutta in un tempo limitatissimo, altro tempo non ne vogliamo portar via", sottolinea il leader della Lega. E a chi gli chiede se è ottimista come Di Maio replica: "Io sono ottimista per natura, quindi non posso essere che ottimista ma bisogna anche essere realisti". "Ci sono delle scelte che dipendono da noi e ci sono scelte che dipendono da altri", prosegue, ribadendo ancora: "Se chiudiamo, chiudiamo lunedì, altrimenti avremo fatto un grande lavoro di cui qualcuno ci sarà grato". Domani, dice, un altro incontro con Di Maio a Milano non è in programma.

Salvini parla anche del centrodestra. "Siamo e rimaniamo nell’alleanza - sottolinea - Se c'è qualcuno che vuole rompere lo dica, non sono io perché ci hanno offerto ministeri su ministeri, posti su posti, abbiamo sempre detto di no. Se qualcuno nel centrodestra ha detto ‘fate se ci riuscite bravi bene’, se qualcuno del centrodestra si rimangia la parola e vuole fare casino non ha che da dirlo, noi siamo qui per costruire il futuro di questo Paese". E aggiunge: "Diciamo che alcune parole eccessive di alcuni alleati che non conoscono quello che stiamo facendo se le potrebbero risparmiare. Noi siamo rimasti in un’alleanza con alcuni partiti, penso a Forza Italia che ha sostenuto governi che hanno massacrato gli italiani. Qui c'è qualcuno che polemizza per una settimana di lavoro giorno e notte sulle cose da fare per il Paese".

BOZZA 'CORRETTA' - I tecnici sono al lavoro sulla nuova bozza uscita dall'incontro tra Salvini e Di Maio. A quanto apprende l'Adnkronos è in arrivo un nuovo capitolo con le misure per il Meridione. Nella bozza 'corretta' dai leader (LEGGI) dopo il vertice di stamani alla Camera, sono confermate le due aliquote Flat tax del 15 e 20%, ma viene meno quella del 15 per le società; via l'obbligo di prediche in lingua italiana; reddito di cittadinanza 'a tempo', ovvero con il limite temporale di 2 anni (resta confermato come nella precedente bozza). Mentre nella misura a sostegno delle famiglie per i nidi gratis viene meno l'elargizione per quelle "straniere residenti in Italia da almeno 5 anni". In sintesi, sgravi solo per gli italiani.

Nella bozza, in possesso dell'Adnkronos, spunta inoltre un affondo sul jobs act del governo Renzi. "Particolare attenzione - si legge infatti in un passaggio del contratto che non figurava nella bozza di ieri - sarà rivolta al contrasto della precarietà, causata anche dal 'jobs act' per costruire rapporti di lavoro più stabili e consentire alle famiglie una programmazione più serena del loro futuro". Via poi la sospensione dei lavori dell'alta velocità Torino-Lione: si va verso una revisione del progetto, che per i due capi politici va rimesso in discussione, ma non si parla più di uno stop ai lavori della Tav come risultava dal testo circolato ieri.

Ancora, nella bozza resta una "seria riforma della prescrizione dei reati", passaggio del capitolo giustizia nella precedente bozza evidenziato in rosso perché sottoposto all'attenzione dei due capi politici. Nel nuovo documento la dicitura è rimasta invariata. Via invece ogni riferimento alla moneta unica. Nel documento sottoposto all'attenzione dei due capi politici c'era un accenno alla "politica monetaria unica" riguardo all’impianto della governance economica europea. Nella bozza corretta dai due leader si legge solo "politica monetaria", senza riferimento alcuno dunque all'euro.

Quanto alla sanità, sembra orientata al superamento del decreto Lorenzin la politica vaccinale del futuro governo M5S-Lega. A differenza di quanto annunciato ieri, nella bozza sottoposta stamani a Di Maio e Salvini non figura un capitolo ad hoc sui vaccini, anche se potrebbe essere inserito in corso d'opera dal tavolo tecnico a lavoro a Montecitorio. Per ora l'unico accenno è nel capitolo sulla sanità, dove si legge testualmente: "Con l’obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le necessarie coperture vaccinali, va affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età̀ prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale".

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