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Bufera su Di Battista

23 maggio 2018 | 12.39
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(Fotogramma)
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E' un caso l'intervento su Facebook firmato Alessandro Di Battista e indirizzato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il post, nel quale l'esponente grillino chiedeva con toni forti stamane che il Colle non si opponesse alla formazione di un esecutivo giallo-verde, viene infatti giudicato "eversivo" da alcuni esponenti del Pd, Ceccanti in testa.

"Il Presidente Mattarella - scrive Di Battista - ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica ovvero ai cittadini ai quali appartiene la sovranità. Per settimane, in una fase delicatissima dal punto di vista istituzionale, ha ricordato ai partiti politici le loro responsabilità. Per giorni ha insistito sull'urgenza di formare un governo nella pienezza delle sue funzioni. Ebbene, finalmente, una maggioranza si è formata, una maggioranza che piaccia o non piaccia al Presidente Mattarella o al suo più stretto consigliere, rappresenta la maggior parte degli italiani".

L'ex parlamentare 5 Stelle chiama in causa il Capo dello Stato e rimarca: "Sono gli italiani ad avere diritto ad un governo forte, un governo capace di intervenire, se necessario con la dovuta durezza, per ristabilire giustizia sociale. Un governo capace soprattutto di ristabilire un principio sacrosanto in democrazia: il primato della politica sulla finanza. Mi rendo conto che ristabilire questo principio possa far paura a qualcuno ma non dovrebbe intimorire chi ha l'onore di rappresentare l'unità nazionale".

"Il Presidente della Repubblica non è un notaio delle forze politiche ma neppure l'avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento. Anche perché si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla", insiste Di Battista, che in un post scriptum lancia un appello: "Invito tutti i cittadini a farsi sentire. Usiamo la rete, facciamo foto, video. È in gioco il futuro del Paese".

IRA PD - "E' comprensibile che sulla base delle sue affinità culturali l'esponente dei 5 Stelle Di Battista si agiti contro il Quirinale proponendo una forma ammodernata di marcia su Roma attraverso la mobilitazione del web per intimorire la Presidenza della Repubblica in vista della formazione del Governo. Ma sarebbe doveroso che gli altri esponenti della presunta maggioranza si dissociassero da questo approccio eversivo e intimidatorio", commenta sul suo sito il costituzionalista e deputato Pd Stefano Ceccanti.

E a fargli eco arriva il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci: ""Ho inviato a nome di tutto il gruppo del Pd ad Alessandro Di Battista una copia della Costituzione italiana, con una particolare sottolineatura degli articoli 92 e 95. Durante il suo soggiorno americano, l'esponente del M5S avrà il tempo per riflettere sulle gravissime castronerie che molto spesso sostiene".

"Capisco la stizza nel vedere Di Maio nella stanza dei bottoni - scrive invece su Twitter il vicepresidente della Camera Ettore Rosato - ma Di Battista lasci stare il presidente Mattarella. Aveva detto si sarebbe dedicato a viaggiare nel Sudamerica, mi sembra meglio che lo faccia, così evita di attaccare le nostre istituzioni".

"Da Di Battista - stigmatizza poi Piero Fassino - parole e toni di stampo eversivo e intimidatorio di chi ignora la Costituzione e le prerogative del presidente della Repubblica".

"Non si può che esprimere la più severa condanna e dovrebbero farlo per primi coloro che si apprestano a formare un governo i cui ministri giureranno fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione davanti al Capo dello Stato", ha aggiunto l'esponente del Pd.

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