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Berlusconi all'opposizione: no a fiducia

31 maggio 2018 | 22.38
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Silvio Berlusconi (Afp) - AFP
Silvio Berlusconi (Afp) - AFP

Nasce un governo a trazione cinque stelle con un programma improbabile... Silvio Berlusconi conferma tutte le sue riserve sul governo giallo verde, anche nella 'riedizione' messa a punto in queste ore, e annuncia, come nel caso del 'primo esecutivo Conte' poi naufragato dopo 4 giorni, che andrà all'opposizione, dove ritroverà il Pd di Matteo Renzi. Riunito a palazzo Grazioli con i suoi più stretti collaboratori prima di rientrare nel pomeriggio ad Arcore il Cav ribadisce le perplessità sulla lista dei ministri (a cominciare dal Guardasigilli Alfonso Bonafede) e su alcuni punti fondanti del cosidetto 'contratto di governo', specialmente sul fronte della giustizia e delle infrastrutture (vedi Tav e Ilva di Taranto). Con particolare attenzione al nodo delle 'coperture' finanziarie (tra gli azzurri si teme l'imposizione della patrimoniale).

Scongiurato il voto già a luglio, considerato un disastro totale per il Paese, l'ex premier avrebbe spiegato che la linea non è affatto cambiata: Fi voterà no alla fiducia al nuovo esecutivo politico messo in piedi da Matteo Salvini e Luigi Di Maio con Paolo Savona 'dirottato' agli Affari europei e non più all'Economia dopo il veto del Colle. Berlusconi, raccontano, darà filo da torcere a Salvini senza rompere l'alleanza di centrodestra che resta la stella polare per le prossime politiche. D'ora in poi si ritaglierà il ruolo di cane da guardia e spina del fianco di leghisti e grillini e valuterà ogni provvedimento governativo di volta in volta, tenendo conto del merito delle proposte, senza fare sconti a nessuno. Insomma, farà opposizione critica e intransigente, ma responsabile, visto che 'dentro' c'è sempre un alleato come il Carroccio.

Maria Stella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera, scrive su Facebook: ''Saremo all’opposizione di questo esecutivo - pericolosamente a trazione grillina, a giudicare dal contratto programmatico - e incalzeremo gli amici della Lega, affinché al centro ci sia il programma presentato dalla nostra coalizione agli italiani lo scorso 4 marzo. Faremo battaglie dalla parte dei cittadini, saremo le loro sentinelle nelle Aule di Camera e Senato". Berlusconi sarebbe rimasto deluso dall'atteggiamento di Giorgia Meloni che ha provato fino all'ultimo ad entrare nella squadra governativa giallo-verde e, una volta rimasta fuori, ha confermato il sostegno di Fdi a Salvini con l'astensione: il leader forzista avrebbe giudicato politicamente infantile e senza senso la posizione di Fdi.

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