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Censimento rom, stop dai 5S

19 giugno 2018 | 08.49
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Matteo Salvini (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Matteo Salvini (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Un censimento. Anzi un'"anagrafe". Meglio ancora "una ricognizione". Quindi il dietrofront: "Nessuna schedatura". Non si placa la polemica innescata ieri dal vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ai microfoni di Telelombardia ha detto di aver predisposto "una ricognizione sulla situazione rom in giro per l'Italia per vedere chi come e quanti" sono. "Cerchiamo di capire come intervenire rifacendo quello che all'epoca fu chiamato censimento e 'apriti cielo'; allora chiamiamola 'anagrafe' o 'fotografia' per capire di cosa stiamo parlando" ha detto Salvini.

Il titolare del Viminale spiega che si sta facendo preparare dal ministero dell'Interno "un dossier sulla situazione rom in Italia perché, dopo l'intervento di Maroni che però risale ormai a 5,6,7 anni fa, nessuno ha fatto più nulla e quindi siamo tornati, temo, al caos". Poi l'affondo: "Purtroppo i rom italiani te li devi tenere in Italia".

Parole forti. Tanto che Salvini è costretto ad aggiustare il tiro. "Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno - aggiunge in serata - il nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei".

Le dichiarazioni di Salvini sollevano un vero polverone nel governo. Con il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio che osserva: "Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento registrazione o schedatura degli immigrati perché se una cosa non è costituzionale non si può fare".

Anche le reazioni dell'opposizione sono immediate. A partire dal Pd, che non resta alla finestra. "Le parole sono pietre e il 'dossier Rom' di Salvini è agghiacciante, ricorda politiche di stampo nazista" tuona il senatore dem Edoardo Patriarca. Sulla stessa lunghezza d'onda Teresa Bellonova ed Ettore Rosato, che definisce il censimento annunciato da Salvini "volgare e demagogico". Più ironico l'ex premier Paolo Gentiloni, che twitta: "Ieri i rifugiati, oggi i rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo". Dura Laura Boldrini di Leu, che parla di "bestialità quotidiana".

A stigmatizzare le parole del leader della Lega sono anche l'attivista di origine serba Dijana Pavlovic, portavoce dell'Alleanza Romanì, che definisce "illegittima" la proposta di Salvini e quelle dell'Ucei, la Giunta dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per la quale "l'annuncio di Salvini preoccupa e risveglia ricordi di leggi e misure razziste di appena 80 anni fa e tristemente sempre più dimenticati".

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