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E' caos sui migranti

22 giugno 2018 | 07.34
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(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

Continua lo scontro Francia-Italia sui migranti. Mentre il ministro dell'Interno Matteo Salvini punta il dito contro la nave Lifeline, il partner di governo Luigi Di Maio si scaglia ancora una volta contro il presidente francese Emmanuel Macron. "La vera lebbra è l'ipocrisia europea. Ed è l'ipocrisia di alcuni Stati che respingono gli immigrati a Ventimiglia e poi fanno la morale a noi su come gestirli", ha tuonato il vice premier arrivando al congresso della Uil all'Eur.

Una dura replica al capo dell'Eliseo che ieri aveva definito la crescita dei populisti in Europa "come una lebbra". Quella del presidente francese Macron sull'Italia è un'uscita "sicuramente infelice", ha sostenuto Di Maio, "stiamo assistendo a cose inedite a livello internazionale e soprattutto europeo, comportamenti anche scomposti da parte di Capi di Stato, del Presidente della Repubblica francese, che prima ha parlato di rapporti di buon vicinato quando i governi italiani stavano zitti e adesso attacca a fasi alterne, un giorno dice che non vuole offendere l'Italia e un giorno parla di lebbra".

LA POLEMICA - L'indignazione di Di Maio è scattata dopo che ieri il presidente francese Macron aveva attaccato i populisti, anche italiani, non citandoli esplicitamente. "Voi li vedete crescere come una lebbra - aveva detto in un discorso a Quimper - un po' dappertutto in Europa, nei Paesi in cui non pensavamo fosse possibile vederli tornare. I nostri amici vicini dicono le cose peggiori e ci abituiamo. Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza".

Un duro attacco che aveva subito suscitato la reazione dei vicepremier Di Maio e Salvini. "La vera lebbra è l'ipocrisia di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere una equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è", aveva ribattuto Di Maio. "Gli insulti dei chiacchieroni Macron e Saviano non mi toccano, anzi mi fanno forza", aveva sostenuto il ministro dell'Interno, sottolineando: "C'è chi parla, c'è chi fa".

IL VERTICE EUROPEO - Intanto aumentano le tensioni interne all'Unione Europea. I leader dei quattro Paesi di Visegrad hanno annunciato che non parteciperanno alla riunione di emergenza di domenica a Bruxelles fra i capi di governo di Germania, Austria, Italia, Francia e altri Paesi europei. "Comprendiamo che i Paesi hanno difficoltà politiche interne, ma questo non può portare a una confusione pan-europea", ha commentato il primo ministro ungherese Viktor Orban al termine di un vertice 'preventivo' di Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria.

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