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La lettera di Berlusconi sull'Europa

29 giugno 2018 | 11.31
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Silvio Berlusconi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Silvio Berlusconi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Se può essere giusto battere i pugni sul tavolo, anche a difesa della dignità nazionale, la politica estera del nostro Paese non può ridursi ad un'esibizione muscolare che non saremmo neppure in grado di sostenere". Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una lunga lettera pubblicata dal Corriere della Sera, sul tema del futuro dell'Europa e delle "migrazioni" che "sono una questione europea per eccellenza".

"Non tutti coloro che sembrano difendere i nostri stessi principi - si legge in un passaggio - sono in realtà nostri alleati. Sarebbe ingenuo per esempio pensare che possano esserlo" sul tema dei migranti "i paesi del gruppo di Visegrad, o la Csu tedesca, che hanno per obbiettivo non la difesa delle frontiere europee, ma quella delle loro frontiere nazionali". "Questo significherebbe - spiega - rimandare i migranti, nella maggior parte dei casi, proprio in Italia".

"Nessun migrante dalle coste libiche si imbarca su un canotto per raggiungere Lampedusa, o fermarsi in Sicilia, o nel sud Italia: la loro meta è il cuore dell' Europa", sottolinea. Berlusconi garantisce che Forza Italia farà la sua parte: "Saremo come sempre pronti in Parlamento ad appoggiare quelle decisioni volte a chiedere e ottenere che l'Europa sia finalmente solidale - scrive il leader azzurro - e sia davvero unita e lungimirante nelle scelte necessarie per affrontare l' emergenza".

Scelte come quelle per i "centri di accoglienza in territorio africano per determinare lì, prima della partenza, chi abbia diritto alla condizione di rifugiato e chi invece debba essere rimpatriato", ma anche quella dell'"assegnazione di adeguate risorse al Trust Fund per l'Africa, primo nucleo di quel Piano Marshall", definito da Berlusconi unico strumento per risolvere davvero un "fenomeno potenzialmente devastante sia per l'Africa che per l' Europa"

"Senza l'Europa, o contro l'Europa - aggiunge -, i problemi si aggravano, non si risolvono. I nostri governi, posso dirlo per esperienza diretta, hanno ottenuto buoni risultati in Europa soprattutto quando hanno saputo convincere, coalizzare, costruire alleanze". "Con questo metodo - ricorda - siamo riusciti a portare Mario Draghi alla guida della Bce, una scelta che si è rivelata decisiva negli anni per ottenere dalla Banca centrale una politica monetaria più favorevole all'Italia".

Matteo Salvini, commentando, a Radio Capital, la lettera di Berlusconi che ha invitato il leader della Lega a riflettere sull'alleanza con il leader ungherese, dice: "Orban? Da una vita governa in Europa, con il partito popolare europeo, è alleato della Merkel e di Berlusconi". "Orban, ha difeso il lavoro della sua gente - ricorda il vicepremier - cosa che dovrebbe fare qualsiasi leader di destra o di sinistra".

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