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Figli coppie gay, Spadafora a Fontana: "Stop propaganda"

26 luglio 2018 | 18.23
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Rilevo come l'attuale assetto del diritto di famiglia non possa non tenere in conto di cosa sta accadendo in questi ultimi mesi in materia di riconoscimento della genitorialità, ai fini dell'iscrizione dei registri dello stato civile di bambini concepiti all'estero da parte di coppie dello stesso sesso facendo ricorso a pratiche vietate dal nostro ordinamento e che tali dovrebbero rimanere". Lo ha detto il ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana, nell'audizione di oggi alla Commissione Affari sociali.

Ma per Vincenzo Spadafora, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alle pari opportunità e ai giovani, "su questi temi è necessario andare al di là delle battaglie identitarie, perché tutto questo incide realmente nella nostra società e coinvolge i più indifesi, i bambini. Non esistono infatti, bambini di serie A o di serie B, tutti devono essere tutelati. Per questo la Corte Costituzionale, con la sentenza 162 del 2014, ha superato il principio espresso dalla legge 40 del 2004, per il quale vi doveva essere coincidenza fra genitorialità biologica e genitorialità sociale. Secondo la Corte Costituzionale infatti, questo principio è illegittimo sul piano costituzionale e non costituisce un bene giuridico meritevole di protezione".

"Il preminente interesse del minore - continua Spadafora - è l'unico principio che deve guidare tutte le scelte nella materia dello status familiare. Proprio per questo, secondo la giurisprudenza, è illegittimo il rifiuto dell'Ufficio di Stato Civile di iscrivere nei registri i bambini concepiti con tecniche di procreazione medicalmente assistita da coppie dello stesso sesso. Invito il ministro Fontana a fermare la propaganda e aprire un dialogo culturalmente serio, di riflessione e di discussione, per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro, contravvenendo anche alle indicazioni della Corte Costituzionale".

Per il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, intervenuto a In Onda su La7, se il ministro Fontana "dice che l'utero in affitto in Italia è illegale dice la verità, poi ci sono i bambini e questi vanno tutelati". Di Maio precisa che "non ci occuperemo di queste materie" nella legislatura perché su alcuni temi "non c'è accordo con la Lega".

Le parole di Fontana hanno suscitato l'immediata reazione del presidente dell'Anci, Antonio Decaro, per il quale il ministro dimentica "che si sta parlando della vita delle persone e della vita dei bambini che vivono nel nostro Paese". Decaro dice "no a bambini di serie B" e ricorda che "diritti e tutele sono obbligo dello Stato".

A intervenire è anche Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. "La misura è colma - scandisce - Salvini e Fontana la smettano di fare propaganda sulla pelle dei bambini". "Il continuo tuonare dei due rappresentanti del governo contro la stabilità familiare e affettiva di bambini e bambine è un fatto ignobile e immorale - continua Piazzoni - Sono i tribunali a ordinare il riconoscimento di quei bambini, perché l'interesse del minore viene prima di tutto, specie delle squallide campagne di consenso dei ministri leghisti. Se i ministri credono di poter aggirare il potere giudiziario in questa Repubblica o sono due asini oppure agiscono al di fuori della Carta costituzionale: entrambe le ipotesi sono gravi e intollerabili".

Condivide invece le parole del ministro della Famiglia la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, "e lo invitiamo ad andare avanti. Fratelli d'Italia mette a disposizione le proposte di legge che ha depositato in Parlamento per rendere l'utero in affitto reato universale, ovvero punibile in Italia anche se commesso all'estero, e per dire no al riconoscimento e alla trascrizione di bambini figli di coppie omosessuali. Discutiamole e approviamole subito".

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