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Nave italiana riporta migranti in Libia

31 luglio 2018 | 08.14
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Nessun coinvolgimento della Guardia Costiera italiana nelle attività di soccorso della Asso Ventotto, la nave mercantile italiana che ha riportato in Libia 101 migranti salvati in mare. Questo quanto specificato dalla società armatrice del rimorchiatore, la Augusta Offshore, che ha poi spiegato nel dettaglio l'intero svolgimento dei fatti. In precedenza, anche la Guardia Costiera italiana aveva ribadito come il salvataggio dei migranti alla deriva si fosse svolto "sotto il coordinamento della Guardia Costiera libica, che ha gestito l'intera operazione". A negare la partecipazione della Guardia Costiera italiana erano stati anche i ministri Matteo Salvini e Danilo Toninelli.
A sollevare la questione nella giornata di ieri, scatenando una polemica con il ministro Salvini, era stato il deputato di 'Liberi e Uguali' Nicola Fratoianni.

L'ARMATORE - L'Augusta Offshore ha ribadito come l'intera operazione sia stata gestita dalla Guardia Costiera libica. Alle 14.30 del 30 luglio - ha spiegato in una nota - Asso Ventotto si trovava nei pressi della piattaforma petrolifera Sabratah, gestita in joint venture tra Eni e la libica Noc, a 57 miglia marine da Tripoli. Dopo mezz'ora, alle 15, la nave ha ricevuto istruzioni dal Marine Dept. di Sabratah di procedere in direzione di un gommone avvistato a circa 1.5 miglia sud est dalla piattaforma, dopo aver imbarcato Rappresentanti dell’Authority libica sulla piattaforma stessa.

Alle 15.30 Asso Ventotto ha avvicinato il gommone ricevendo istruzioni dal rappresentante dell’Authority libica a bordo di recuperare i migranti e di procedere verso Tripoli. Alle 16.30 è quindi iniziato il soccorso ai 101 migranti (tra cui 5 bambini e 5 donne incinte) e al termine delle operazioni l'imbarcazione italiana è stata affiancata da una motovedetta libica che ha informando il comandante che sarebbe stato scortato fino a Tripoli.

Alle 21.00 Asso 28 è entrata nel porto libico e alle 22.10 sono stati sbarcati tutti i profughi. "Non si sono verificati incidenti o proteste da parte dei migranti salvati - specifica la società armatrice - anche quando sono stati trasbordati sul battello della Coast Guard libica all’interno del porto di Tripoli".

SALVINI - Stamattina a commentare le dichiarazioni di Fratoianni era stato il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che via social ha negato un coinvolgimento nella vicenda della Guardia costiera italiana. "La Guardia Costiera italiana non ha coordinato e partecipato a nessuna di queste operazioni, come falsamente dichiarato da una Ong straniera e da un parlamentare di sinistra male informato", ha segnalato in un post su Facebook il vicepremier leghista, facendo riferimento a un'operazione condotta dalla Guardia Costiera Libica che "nelle ultime ore ha salvato e riportato a terra 611 immigrati". "Le Ong protestano e gli scafisti perdono i loro affari? Bene, noi andiamo avanti così!", ha commentato Salvini.

TONINELLI - Interpellato sulla vicenda della nave Asso 28, a margine di un'audizione al Senato, anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, ha dichiarato: "Posso solo dire che la Guardia Costiera italiana non è stata interessata nel salvataggio e coordinamento. Quindi, il diritto internazionale è stato rispettato".

"Mi sono coordinato da subito - ha detto ancora il ministro Toninelli al termine dell'audizione in Senato - con l'ammiraglio generale della Guardia Costiera italiana, che non è mai intervenuta né ha coordinato l'operazione e non ha ricevuto richieste. Il coordinamento - ha puntualizzato - è stato fatto dalla Guardia Costiera libica. Il fatto è avvenuto in Sar libico".

FRATOIANNI - La replica a Salvini da parte del deputato di Leu, che si trova attualmente a bordo della nave Open Arms, è arrivata a stretto giro. "L'unico disinformato, ed è molto grave, visto il ruolo che ricopre indegnamente, è il ministro Salvini - ha detto Fratoianni -. Intanto perché non ha letto la mia dichiarazione. O forse ha problemi di comprensione del testo. Abbiamo denunciato un caso di palese violazione delle norme internazionali da parte di una nave mercantile italiana, Asso 28, che sta riportando a Tripoli, quindi in un porto non sicuro, 101 migranti (di cui 5 bambini, 5 donne incinte e 91 adulti fra uomini e donne). E di questo abbiamo le prove".

Fratoianni ha quindi sottolineato: "Abbiamo detto che 'se lo facesse su indicazione della Guardia costiera italiana sarebbe ancora più grave'. Ma già che ci siamo, vorrei chiedere a Matteo Salvini se è in grado di rispondere a qualche domanda: se l'indicazione al mercantile italiano non è arrivata dalla Guardia costiera italiana, da chi è arrivata?".

Per il deputato, inoltre, "la ricostruzione su quanto è avvenuto ieri nel Mediterraneo da parte dell’armatore della nave Asso28, conferma quello che è successo. Cioè, che una nave battente bandiera italiana ha effettuato un respingimento collettivo. Adesso sia il governo a spiegare come questo sia stato possibile, senza cercare di fuggire dalle proprie responsabilità.".

Ieri il deputato di Leu aveva denunciato di aver appreso che "uno dei gommoni segnalati dalla Guardia Costiera italiana" con oltre 100 migranti a bordo nel Mediterraneo era stato soccorso dalla Nave Asso Ventotto, battente bandiera italiana, e che si stava dirigendo verso Tripoli. Fratoianni sottolineava però di non sapere se l'operazione fosse "avvenuta su indicazione della Guardia Costiera italiana".

"Se così fosse - commentava Fratoianni - si tratterebbe di un precedente gravissimo, un vero e proprio respingimento collettivo di cui l'Italia ed il comandante della nave risponderanno davanti ad un tribunale. Il diritto internazionale prevede che le persone salvate in mare debbano essere portate in un porto sicuro e quelli libici, nonostante la mistificazione della realtà da parte del governo italiano, non possono essere considerati tali".

UE - "Se non conosciamo i dettagli dell'operazione di soccorso e sotto quale autorità la nave opera, non commentiamo il caso. Siamo in contatto con le autorità italiane per saperne di più" aveva detto una portavoce della Commissione europea rispondendo a una domanda sulla nave Asso 28.

In merito alla vicenda l'Osservatore Romano ha parlato di "un fatto senza precedenti, in violazione della legislazione internazionale che garantisce ai migranti soccorsi in mare l’approdo nel porto sicuro più vicino. E quelli della Libia non sono riconosciuti come tali". Inoltre, "nessuno dei migranti riportati a Tripoli ha avuto la possibilità di chiedere asilo come garantito dal diritto internazionale".

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