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Foa in stand-by

03 agosto 2018 | 06.58
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Una calma apparente, che cela una tensione ancora altissima, su cui ieri sera ha trovato posto anche il nome di un altro Foa, Leonardo, figlio di Marcello, che figurerebbe nello staff social di Matteo Salvini. La vicenda Rai così si è complicata ancora di più, con le inevitabili accuse al leader della Lega di un rapporto 'organico' con Foa, sbandierato, invece, dal governo gialloverde, come figura di grande autonomia dai partiti.

In un clima di incertezza, in cui tutti i partiti professano la virtù del silenzio, era stato Foa a ribadire che le cose, per il momento, restavano in stand-by, usando quella che è l'espressione più gettonata degli ultimi giorni. "Intendo rispettare questo patto tra gentiluomini fino in fondo - ha detto in un video su Facebook - . E pertanto sebbene molti continuino a provocarmi in ogni modo, io non cederò mai a queste provocazioni e attenderò con molta serenità e fiducia che l'azionista mi dica cosa sia opportuno fare non nel mio interesse, ma nell'interesse della Rai. Dopo di che io mi adeguerò molto serenamente". Parole che hanno aperto la strada a tutte le soluzioni, ma solo quando ci sarà una decisione maturata dal governo.

Intanto fonti di governo in quota 5 Stelle, interpellate dall'Adnkronos, considerano ridotte al lumicino le speranze di riaprire la partita riproponendo Foa per la presidenza, soprattutto dopo lo strappo consumatosi tra Forza Italia e la Lega. "Foa ha giustamente detto di aspettare la decisione del Mef. Se non si trova convergenza si capirà cosa fare. Ma al momento è tutto in stand-by", ha spiegato un parlamentare M5S che siede in Commissione di Vigilanza. Il Partito Democratico da parte sua ha annunciato battaglia e chiesto a gran voce le dimissioni di Foa: "Se l'occupazione abusiva di Marcello Foa in Rai continuerà, siamo pronti a chiedere al Capo dello Stato di riceverci", ha affermato il capogruppo dem a Palazzo Madama, Andrea Marcucci.

Ad intorbidire la situazione ieri sera è arrivata anche la notizia che il figlio di Marcello Foa, Leonardo, sarebbe tra i membri dello staff della comunicazione di Matteo Salvini, in particolare nel gruppo di lavoro che gestisce la propaganda social del vicepremier e ministro dell'Interno. Una collaborazione che ha visto una immediata alzata di scudi contro la Lega da parte dell'opposizione, a partire dal partito democratico, con qualche grillino che ha storto il naso su questa ulteriore difficoltà. Stavolta a puntare il dito è stata soprattutto la deputata dem Alessia Morani, che in un tweet ha accusato Salvini di essere il "solito nepotista". "Un tempo assumeva il figlio di Bossi, adesso assume il figlio di Foa", ha scritto Morani, domandandosi che fine abbia fatto la storia di "Foa indipendente dai partiti".

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