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Salvini replica al Pd: "Chi non ha vigilato non parli"

20 agosto 2018 | 11.39
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Matteo Salvini (Afp) - AFP
Matteo Salvini (Afp) - AFP

Matteo Salvini respinge le critiche arrivate dal Pd per il voto favorevole espresso nel 2008, da deputato della Lega, all'emendamento sulle concessioni ribattezzato 'Salva Benetton'. Ospite di 'Agorà estate', il vicepremier e ministro dell'Interno sottolinea che "un buon silenzio sarebbe opportuno" da parte di chi "ha governato per anni e anni e ha firmato, approvato, verificato queste concessioni". Il riferimento è a quanti tra i dem lo hanno attaccato nelle ultime ore. Tra questi Debora Serracchiani che su Twitter, allegando lo screenshot dell'elenco dei voti, ha ricordato: "Salvini votò a favore del cosiddetto 'Salva Benetton', che diede al gruppo le concessioni molto vantaggiose per Autostrade". All'attacco è andato anche l'ex premier Matteo Renzi che dalle pagine di 'Repubblica' ha puntualizzato: "La convenzione con le autostrade è stata fatta dal governo Berlusconi: nessuno dice che il deputato Matteo Salvini votò a favore e il Pd contro. I soldi da Autostrade - ha aggiunto - li hanno presi la Lega come contributo elettorale e il premier Conte nella veste di avvocato".

Da Milano, dove ha visitato l'opera Cardinal Ferrari onlus, Salvini torna poi a parlare dell'emendamento ribattezzato 'Salva Benetton', votato dieci anni fa, sottolineando: "Invidio chi si ricorda cos'ha fatto nel 2008. C'è gente - ribadisce - che sta governando da 7 anni e che quelle concessioni le ha firmate, prorogate e allungate". "Fossi in un parlamentare Pd - continua - manterrei un dignitoso silenzio, spiace che ci sia gente che polemizza su selfie e atti parlamentari di dieci anni fa", aggiunge. "Verificheremo cosa abbiamo fatto dieci anni fa", continua poi rispondendo alle domande dei giornalisti sul tema e a chi gli chiedeva se ritenesse un errore aver votato quell'emendamento, ma "sto cercando - dice - di fare di tutto per non rispondere a polemiche folli. Se io dovessi rimproverare al Pd tutto quello che ha fatto o non ha fatto in questi anni passerei le mie giornate così".

Sull'ipotesi di nazionalizzazione di Autostrade, avanzata dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, il vicepremier dice: "Stiamo studiando e lavorando, sicuramente non faremo i regali che qualcuno ha fatto in passato, quando qualcuno ha firmato provvedimenti che hanno fatto guadagnare miliardi ai privati e pagare miliardi agli italiani". Sul tema Salvini è intervenuto anche ad 'Agorà estate', dicendosi favorevole, dopo aver studiato i bilanci di Autostrade, alla proposta di nazionalizzazione sulla quale invece frena il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che si dice "non molto persuaso che la gestione diretta dello Stato sia di maggiore efficienza". Per Salvini "se Autostrade l'anno scorso ha incassato tre miliardi e seicento milioni di euro dai pedaggi degli italiani, senza far nulla, perché ha il casello, ha il telepass, significano notevoli incassi per lo Stato. E' una di quelle realtà che all'estero sono gestite in maniera pubblica, addirittura gratuite in alcuni Paesi". "Non ho ancora abbastanza elementi per dire faremo così, faremo cosà, però - assicura - quello che per i governi passati era la bibbia ed era intoccabile per noi non è intoccabile".

Ospite della trasmissione di Rai 3, Salvini parla anche del ponte della Magliana a Roma, annunciando: "Mi sono mosso qualche settimana fa. I Vigili del fuoco in un sopralluogo di febbraio avevano riscontrato alcune problematiche, uno stato di ammaloramento e poi la struttura comunale competente si è mossa ad aprile. Adesso mi farò mandare una relazione su cosa il Comune ha deciso di fare".

Infine, tornando sulla polemica relativa al selfie scattato durante i funerali a Genova di sabato scorso, Salvini spiega: "Non leggo quelle cavolate che appassionano qualche giornalista, ma ormai hanno smesso di appassionare gli italiani". "Se alla fine di una funzione di due ore - sottolinea rispondendo alla conduttrice di 'Agorà estate' - una ragazza, che per quello che posso sapere io può essere una parente, una figlia, una sorella, una nipote di uno dei morti, dei feriti, degli sfollati mi chiede: 'ministro, per cortesia, posso farle una foto?' Lei l'avrebbe allontanata in malo modo o in maniera composta le avrebbe dedicato due secondi, visto che magari in quella strage aveva perso un pezzo di vita, rispondendo educatamente alla richiesta che le veniva fatta?".

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