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Pd in piazza il 29, M5S all'attacco: "Sarete tra intimi"

01 settembre 2018 | 12.33
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Il 29 settembre il Pd sarà in piazza a Roma contro il governo. "Sarà 'la piazza per l'Italia che non ha paura'", dice il segretario del Pd, Maurizio Martina, in un'intervista alla Repubblica, annunciando una manifestazione nazionale per rilanciare e rivitalizzare il rapporto tra partito e cittadini. "Penso che sia venuto il momento - spiega -di chiamare a una mobilitazione nazionale gli italiani che non si rassegnano a vedere questo Paese in preda ai seminatori di odio. Il Pd fa un passo avanti e chiede a tutti di fare altrettanto".

"Milano - aggiunge Martina riferendosi alla manifestazione di protesta per l'incontro tra Salvini e Orban - è stato un segnale chiaro che va colto. Proprio per questo promuoviamo una manifestazione nazionale a Roma, chiamando a raccolta persone ed energie,come tappa essenziale del nostro lavoro. Tanti lo chiedono. Insieme dobbiamo costruire un'alternativa al governo, un progetto unitario, un pensiero nuovo. Il momento lo impone".

"Lega e Cinque Stelle stanno demolendo i sacrifici fatti dagli italiani. L'Italia sta diventando la frontiera più delicata del futuro europeo. Affronteremo un autunno rischioso dal punto di vista economico e sociale. L'attuale governo maneggia con una superficialità disarmante questioni che hanno a che vedere con la fatica che la gente ha fatto in tutti questi anni di crisi", conclude Martina.

L'annuncio ha scatenato l'ironia dei 5 Stelle. "Il popolo italiano non dimentica, e se a fine mese Martina e i suoi andranno in piazza sarà un appuntamento tra intimi, come è stato alle urne lo scorso 4 marzo'', commenta Manlio Di Stefano, sottosegretario M5S agli Esteri. ''Martina - afferma - pensa a un nuovo Pd, quando tutto, nella politica dem, resta vecchio. Forse il segretario dimentica cosa rappresenta il suo partito per il Paese: l'ex governo delle inchieste penali della famiglia Renzi, dei favori ad Autostrade, dello svendersi all'Ue per 80 euro di flessibilità.

''Come fa Martina - chiede - a parlare di un nuovo partito che si butti nel Paese reale, se l'esecutivo di cui faceva parte viveva nel mondo dei sogni e delle banche? Se è sua intenzione allearsi con un Macron che vuole fare dell'Italia l'unico porto di approdo per i migranti? L'ipotetico nuovo Pd sarà esattamente come il vecchio, con il solo chiodo fisso di gestire l'accoglienza con le proprie cooperative".

"La fatica e i sacrifici della gente, di cui parla Martina, sono gli stessi sui quali il Pd ha sciacallato con i suoi sprechi, come i 150 milioni dell'Air Force Renzi. Siamo noi, che stiamo ricomponendo i cocci di un'Italia distrutta dai vecchi partiti, che abbiamo inaugurato la Terza Repubblica con il governo del cambiamento e che siamo realmente al fianco dei cittadini, a rappresentare il presente e il futuro. Loro potranno anche cambiare nome al partito, ma l'intento resterà sempre e solo occupare le poltrone'', conclude Di Stefano.

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