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Fondi Lega, che succede ora?

07 settembre 2018 | 12.40
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(Fotogramma)
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Sequestro dei fondi della Lega fino al raggiungimento di 48.969.617 milioni di euro, cifra pari al denaro che sarebbe stato sottratto allo Stato. Questo quanto disposto ieri dal Tribunale del Riesame, che ha deciso di bloccare e congelare preventivamente "conti correnti e depositi bancari intestati o comunque riferibili alla Lega Nord" in attesa della sentenza definitiva del processo sui rimborsi elettorali ricevuti dal Carroccio tra il 2008 e il 2010. Rimborsi che, secondo l'accusa, sarebbero stati prelevati dalle casse del partito e utilizzati per spese personali durante la gestione Bossi-Belsito. Ma cosa succede ora?

Di certo, finora, c'è solo il fatto che la sentenza del Riesame non avrà ripercussioni sul governo: nella giornata di ieri, infatti, sia il ministro Di Maio che il presidente del Consiglio Conte hanno rassicurato gli elettori sulle sorti dell'esecutivo. "I fatti riguardano il periodo antecedente alla gestione della Lega da parte di Matteo Salvini", ha spiegato il titolare del dicastero del Lavoro, precisando che "non ci sono ricadute sul governo da parte nostra". Per Conte, si tratta invece di "una partita giudiziaria che purtroppo ha oggettive implicazioni, pregiudica a un partito di poter svolgere a pieno le sue attività".

Tra le ipotesi in campo, intanto, quella che vede il Carroccio impugnare la decisione e ricorrere in Cassazione dopo la sentenza del Riesame. Ma mentre il leader Salvini assicura che non mollerà e si dice "sorridente e incazzato", nelle parole di Giancarlo Giorgetti solo qualche giorno fa l'ipotesi di una sentenza in tal senso - poi effettivamente arrivata ieri - avrebbe decretato la fine della Lega: "Il problema - aveva infatti spiegato alla festa de 'Il Fatto Quotidiano' - è che se il 5 settembre tutti i futuri proventi che fondamentalmente sono i versamenti dei parlamentari e dei consiglieri che affluiscono nelle casse della Lega vengono requisiti, allora è evidente che a quel punto lì un partito politico non può più esistere, perché non ha più i soldi...". In ogni caso, sottolineava, "se dovesse essere questa l'interpretazione da parte della magistratura, per noi questa sentenza sarebbe definitiva", senza che "il procedimento su Bossi e Belsito" sia passato in giudicato. E questo, assicurava, ''noi lo contestiamo''.

Un'altra 'ancora di salvezza' per il Carroccio potrebbe essere quella rappresentata dalla chiusura della Lega e la contestuale creazione di un nuovo partito. A parlarne esplicitamente in un'intervista al Corriere della Sera, il capo della Procura della Repubblica di Genova, Francesco Cozzi, che aveva spiegato come "di fronte a un nuovo soggetto giuridico completamente autonomo, non potremmo fare nulla rispetto ai versamenti futuri. Anche se il neonato partito è erede del precedente dal punto di vista ideologico e politico. Bisogna sempre valutare la continuità giuridica per procedere e in questo caso salterebbe". Nuovo partito, quindi, e niente sequestro preventivo delle entrate future.

Ma 'Il Capitano' non intende mollare la presa sul 'brand storico' Lega e studia le contromosse. Tra gli scenari possibili, anche quello di far 'traslocare' il partito sul web. Mettere a regime una piattaforma online della Lega, che permetta agibilità politica, bypassando costi e investimenti, per ora non più sostenibili. In ogni caso si punterebbe a un profilo web forte "che funzioni per il livello nazionale, mentre le segreterie regionali potranno continuare ad avere la struttura territoriale tipica dei partiti".

Uno spostamento sulla Rete che non coglierebbe di sorpresa il Carroccio, ormai abilissimo con la comunicazione social, già fiore all'occhiello di 'Salvini premier'. Solo per dare un dato, la pagina Fb del leader conta oltre tre milioni e 200mila utenti. Con tantissimi di questi pronti a dare un contributo, anche economico, per tenere vivo il partito.

Intanto, a breve scadenza - anzi subito - serve capire come "mantenere viva l'operatività della Lega" per pagare stipendi e fornitori, fare attività politica, organizzare iniziative e anche per i manifesti, come spiega un dirigente di Via Bellerio. Evitare poi che il sequestro possa 'estendersi' anche alle realtà periferiche legate alla Lega, è, invece, il secondo obiettivo a breve termine: "Ci rifacciamo al precedente della Cassazione - spiega un'altra fonte - che ci ha dato ragione sulla non procedibilità di confisca dei beni per la Lega Toscana", ricordano dal Carroccio.

"Ma la situazione non è chiara, perché in caso analogo, nei confronti della Lega nord Federale, i giudici, invece, ci hanno risposto picche. Vogliamo far considerare le realtà locali come enti terzi", ricordano i tecnici di via Bellerio.

Proprio la via di dar più peso ai soggetti terzi, già attivi, potrebbe essere un'escamotage percorribile. La realtà nata tre anni fa, l'associazione 'Noi con Salvini', creata per sfondare al Sud, è stata la prima tappa di un percorso per arrivare al partito nazionale.

"Perché - si ragiona - è un percorso già avviato da tempo, che non si interseca con le vicende giudiziarie, tutte a carico della Lega Nord, e che soprattutto, dovrà essere sempre più autonomo", ma "in grado di rappresentare la galassia leghista 'salvando' idee, militanti e patrimonio".

L'ipotesi di un congresso che sancisca il cambio del nome della Lega, invece non sembra percorribile: "Se cambi nome - si interrogano a via Bellerio - siamo sicuri che venga meno la continuità giuridica?". Resta in bilico l'opzione di puntare tutto sul movimento 'Lega - Salvinipremier", perché in questo caso dubbi sulla continuità giuridica di un soggetto con lo stesso segretario e nome nel simbolo della 'vecchia' Lega non ce sarebbero molti.

Ma quanti soldi ci sono effettivamente nelle casse del? Ad oggi, i fondi sequestrati ammontano a circa 3 milioni, mentre nelle casse del partito, secondo gli ultimi bilanci della Lega Nord visionati dall'AdnKronos, sono 41.868,49 euro i fondi presenti nei conti del Carroccio, tra depositi bancari e postali. Ci sono invece 30.431,40 euro di liquidità disponibile nel primo bilancio del movimento politico confederale 'Lega per Salvini Premier' che, almeno fino ad oggi, coesiste con il movimento Lega Nord.

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