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Governo diviso su Orban

11 settembre 2018 | 13.26
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Viktor Orban (Afp) - AFP
Viktor Orban (Afp) - AFP

Da un lato la Lega. Dall'altro, il M5S. Il procedimento di sanzioni contro l'Ungheria per le violazioni dello stato di diritto che si voterà domani a Strasburgo divide il governo. Mentre il leader della Lega Matteo Salvini si è schierato a favore del primo ministro ungherese Viktor Orban , sostenendo che "l'Europarlamento non può fare processi ai popoli e ai governi eletti", il M5S ha annunciato che voterà a favore delle sanzioni contro l'Ungheria, confermando così il voto già espresso in commissione.

A quanto apprende l'Adnkronos da autorevoli fonti 5 Stelle, infatti, il gruppo di Bruxelles non avrebbe mai avuto dubbi al riguardo: nel report europeo, spiegano i pentastellati, ci sarebbero gravi violazioni dei diritti fondamentali dei cittadini ungheresi e non solo, ma anche nei confronti di minoranze come quella ebrea. Il voto sarà dunque nel merito e non politico, puntualizzano le fonti 5 Stelle. Il M5S voterà pertanto a favore della richiesta di attivazione dell'articolo 7 del Trattato Ue per rischio di violazione dello stato di diritto in Ungheria.

"Vogliamo denunciare questa Europa ipocrita - spiega in una nota la delegazione pentastellata -. Per noi Orban, Macron, Merkel e Junker sono fatti della stessa pasta. Hanno lasciata sola l'Italia perché non aprono i loro porti e non accettano i ricollocamenti dei migranti".

Salvini, al contrario, voterà "in difesa di Orban" in quanto, ha ribadito lui stesso all'Adnkronos, "non si processano i popoli e i governi liberamente eletti, soprattutto se vogliono controllare un'immigrazione fuori controllo". Interpellato sulla scelta dei Cinque Stelle di votare a favore delle sanzioni contro l'Ungheria, il vicepremier ha sostenuto: "Nessun problema, ognuno è libero di scegliere cosa fare: la Lega in Europa sceglie la libertà".

A difendere l'Ungheria sarà anche Forza Italia. Fonti azzurre hanno spiegato che tra Silvio Berlusconi e il premier ungherese c'è stata una ''cordiale telefonata'', con la quale il leader azzurro ''ha annunciato che domani a Strasburgo gli eurodeputati azzurri voteranno contro la richiesta di attivazione dell'articolo 7 del Trattato Ue per rischio di violazione dello stato di diritto in Ungheria." Ad Orban Berlusconi ''ha confermato la sua amicizia e l'appoggio al partito del premier ungherese Fidesz, che fa parte del gruppo Ppe nel Parlamento Ue''.

Dal canto suo, Orban, sembrerebbe già rassegnato. "La sentenza è già scritta", ha commentato il premier ungherese in un post su Facebook, sostenendo che "i rappresentanti a favore della migrazione hanno la maggioranza al Parlamento europeo". Quindi, intervenendo nel dibattito nel Parlamento Europeo a Strasburgo il premier ungherese ha rimarcato che il rapporto sulla situazione in Ungheria redatto dalla relatrice Judith Sargentini (Verdi, Paesi Bassi), "insulta l'Ungheria", utilizza "due pesi e due misure" e "va oltre le competenze" del Parlamento Europeo.

"State stigmatizzando un Paese, condannando una nazione" ha tuonato Orban, senza però rispondere nel merito delle accuse contenute nel rapporto, ma limitandosi a definirlo "uno schiaffo in faccia al dialogo". "Siamo franchi tra di noi - ha aggiunto - l'Ungheria verrà condannata perché il popolo ha deciso che non diventerà un Paese per migranti. Qualunque sia la vostra decisione, l'Ungheria non accetterà questo ricatto. Proteggeremo i nostri confini e decideremo noi con chi vivere", ha spiegato.

"So - ha aggiunto Orban - che vi siete già fatti un'idea. So che una maggioranza domani approverà il rapporto e so che il mio discorso non vi farà cambiare idea. Ma state per denunciare l'Ungheria, che è stata membro delle nazioni europee e cristiane per migliaia di anni. Volete condannare l'Ungheria che ha versato il sangue, quando è servito; che ha preso le armi contro il più grande esercito del mondo, quello sovietico e che ha aperto i confini, quando è stato il momento, ai tedeschi dell'est. L'Ungheria è pronta per le elezioni europee del prossimo anno, quando il popolo potrà decidere sul futuro dell'Europa e restituire democrazia alla politica europea".

Infine, il premier magiaro ha lodato l'Italia. "Per quanto riguarda le migrazioni - ha sottolineato - sono pronto a cooperare con qualsiasi governo che voglia difendere i confini. E davvero, mi levo il cappello davanti agli italiani, vedendo il coraggio che hanno avuto a fare quello che hanno fatto". Il discorso di Orban è stato applaudito e si è sentito gridare, in italiano, "forza Ungheria".

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