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Salvini: "Juncker? Parlo solo con persone sobrie"

02 ottobre 2018 | 17.20
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(FOTOGRAMMA/IPA)
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Si infiamma lo scontro tra Matteo Salvini e Jean Claude Juncker. "Io parlo con persone sobrie, che non fanno paragoni che non stanno né in cielo, né in terra...'': è quanto ha risposto a Napoli il ministro dell'Interno ai microfoni di 'Tagadà' su La7, quando gli veniva chiesto di commentare le parole del presidente della Commissione Ue che ha paragonato l'Italia alla Grecia.

"Equiparando l'Italia alla Grecia, il presidente della Commissione europea fa impazzire lo spread. Questa poteva risparmiarsela" ha detto il vicepremier, al termine della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. "Prima di aprire bocca - ha aggiunto - dovrebbe bere due bicchieri d'acqua e smetterla di spargere minacce inesistenti, oppure gli chiederemo i danni".

VERTICE A PALAZZO CHIGI - Dopo il prevertice politico tra Giuseppe Conte, Di Maio e Salvini, a Palazzo Chigi si è svolto un vertice sulla nota di aggiornamento del Def, assieme al ministro dell'Economia Giovanni Tria. Un vertice durato circa due ore e mezzo al termine del quale il presidente del Consiglio ha ribadito, in una nota, che "abbiamo lavorato a disegnare la manovra in modo da accelerare la discesa del rapporto debito/Pil in modo consistente nell'arco del triennio". E ancora: "Confermiamo le anticipazioni che ci avevano indotto a definirla seria, razionale e coraggiosa. Confermiamo il programma delle riforme annunciate che partiranno già nel 2019".

Reduce dal confronto all'Eurogruppo - dove è stata criticata la decisione del governo di alzare l'asticella del deficit per il prossimo anno fino al 2,4% del Pil (di 0,8 ben più alto dell'1,6% concordato informalmente con Bruxelles) - il titolare di via XX settembre all'incontro ha riferito con tutta probabilità le reazioni emerse. Ma il governo appare intenzionato a tirare dritto: "Non arretreremo di un centimetro" sulle cifre del Def, ha detto ancora una volta Di Maio entrando alla riunione.

DI MAIO - "Confermiamo il 2,4%" nel rapporto deficit/Pil "e si punta a una diminuzione del debito negli anni successivi grazie alla crescita che ci sarà e ai tagli agli sprechi prodotti dal lavoro del nostro team 'mani di forbici'" ha ribadito il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico al termine del vertice. "La manovra del popolo sarà coraggiosa e conterrà tutto quello che gli italiani ci hanno chiesto, quello che hanno votato il 4 marzo". E ancora: "Con i 10 miliardi per il Reddito di Cittadinanza diamo a tutti la possibilità di ricostruire il proprio futuro" e "ci sbarazzeremo poi della legge Fornero perché tutti hanno diritto ad andare in pensione serenamente".

E per continuare il lavoro sulla nota di aggiornamento del Def, a quanto si apprende, il presidente del Consiglio Conte, i due vicepremier e il ministro dell'Economia Tria si riaggiorneranno mercoledì verso l'ora di pranzo.

MANOVRA SOTTO LENTE UE - Intanto la manovra dell'Italia è sotto la lente dell'Unione europea: per la Commissione, ha spiegato il vicepresidente Valdis Dombrovskis, "il problema ora è che non il documento programmatico di bilancio, che non è stato presentato alla Commissione, ma le discussioni sul documento programmatico di bilancio sembrano avviarsi in una direzione che va al di là della flessibilità" prevista per l'applicazione del patto di stabilità, "e in modo sostanziale".

"Juncker ha detto che dobbiamo essere rigorosi, ma equi. E dobbiamo applicare equamente le regole: come Commissione Europea, abbiamo introdotto una comunicazione sul migliore uso della flessibilità all'interno del patto di stabilità. E l'Italia è stata il Paese che più ha beneficiato di questa flessibilità. Quello che il presidente Juncker ha sottolineato è che noi dobbiamo applicare le regole, dobbiamo applicare il patto di stabilità ed è quello che la Commissione è pronta a fare", ha concluso Dombrovskis.

"ITALIA RISPETTI LE REGOLE" - Sulla questione è intervenuto anche il ministro delle Finanze austriaco Hartwig Loeger, che ha la presidenza di turno dell'Ecofin, a margine della riunione a Lussemburgo. Nell'Eurozona "abbiamo delle regole: abbiamo l'Ue, l'Eurogruppo e regole comuni. Quello che mi aspetto è che il ministro Giovanni Tria, dopo i bilaterali che abbiamo avuto con lui, sia pronto a rafforzare le discussioni anche a livello italiano" ha affermato. "Decideremo quale forma avrà la nostra reazione quando il bilancio verrà presentato formalmente". Agli investitori "direi di tenere a mente che il 14-15 ottobre sarà il momento giusto per decidere in quale forma reagiremo".

"Quando sentiamo dire che le regole verranno violate, ci aspettiamo che la Commissione Europea dia una risposta chiara. E' quello che ho sentito dagli Stati membri nelle discussioni degli ultimi due giorni. Quindi penso che la maggioranza degli Stati membri chiederà chiaramente che queste regole vengano rispettate" ha sottolineato ancora il ministro austriaco, chiarendo che gli Stati membri dell'Eurozona sostengono la Commissione nel chiedere all'Italia il rispetto delle regole di bilancio.

"Naturalmente - ha continuato Loeger - c'è anche una discussione tra gli Stati membri, sul fatto che c'è la necessità di chiarire che l'Eurogruppo è un'unione monetaria, in cui noi stiamo insieme in questa famiglia e dobbiamo risolvere la situazione insieme". Pertanto, "da parte nostra abbiamo" fatto presente al ministro dell'Economia "Giovanni Tria, nelle discussioni che avrà in Italia", la necessità che "chiarisca" a Roma "che la nostra aspettativa è tuttora che, se abbiamo regole a livello europeo, vengano rispettate. Questa - ha concluso - è la nostra aspettativa".

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