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Il caso

Test Medicina, dietrofront in 12 ore

16 ottobre 2018 | 15.21
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(Fotogramma)
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Abolizione del numero chiuso a Medicina. Anzi no. O forse sì, ma di sicuro non ora. A poco più di 12 ore dall'approvazione del Cdm della legge di Bilancio, ecco arrivare il primo giallo e primo dietrofront di governo. L'annunciato stop al numero chiuso per l'ingresso alle facoltà di Medicina - tuttora dato per "abolito" nella nota di Palazzo Chigi che riassume esito e provvedimento frutto della votazione del Consiglio dei ministri in tema di manovra e dl fiscale - scompare infatti dai propositi dell'esecutivo, smentito prima dal ministro dell'Istruzione e poi da un comunicato ufficiale.

Ma cosa dice esattamente la nota rilasciata ieri sera da Palazzo Chigi? Nessun dubbio, il numero chiuso "si abolisce". Sul sito del governo ecco infatti che, nel capitolo 'Legge di Bilancio 2019 - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019 - 2021 (disegno di legge)', alla voce numero 22 dell'elenco delle "principali innovazioni introdotte dal provvedimento", spunta l'"Abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina -. Si abolisce - si legge - il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi". Abolito per decreto, dunque, l'ingresso contingentato previsto per gli aspiranti medici.

Ma la disposizione, a suo modo epocale ma evidentemente passata sotto traccia, sorprende un po' tutti. "Voglio essere sincero, a me non risulta", si giustifica il ministro dell'Istruzione Bussetti alle domande dei cronisti. "E' un auspicio condiviso da tutte le forze di maggioranza", ribatte la ministra Grillo in una nota congiunta. Poi, infine e nonostante quanto affermato 12 ore prima nero su bianco, a intervenire con una pietra sopra ci pensa Palazzo Chigi.
"In merito al superamento del numero chiuso per l'accesso alla facoltà di Medicina - spiega una nota - la presidenza del Consiglio precisa che si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Crui, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso". Abolizione sì, quindi, ma a data da destinarsi.

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