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I bocconi amari dei 5S

17 ottobre 2018 | 20.13
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Immigrazione, legittima difesa, Tav, Tap, condono. Cresce il malcontento della cosiddetta ala ortodossa dei 5 Stelle su molti dei fronti che vedono impegnato il 'governo del cambiamento', targato M5S-Lega. E l'ok al gasdotto pugliese, così come l'accordo sulla pace fiscale (bollata da non pochi grillini come un vero e proprio condono) rappresentano solo gli ultimi bocconi amari da ingoiare per quella parte del gruppo parlamentare, animata da istanze più progressiste.

"Di Maio - si sfoga con l'Adnkronos la senatrice Elena Fattori - sta derogando decisamente troppo su tutti i fronti ai principi 5 Stelle in cambio di un ok sul reddito di cittadinanza che ancora deve partire in Parlamento come disegno di legge. Nel frattempo Salvini sta andando avanti a forza di decreti impresentabili". Un 'j'accuse' condiviso anche da altri suoi colleghi, che - a taccuini chiusi - promettono battaglia al decreto sicurezza voluto dal leader leghista, preparando una selva di emendamenti per mitigarne le misure più drastiche.

Nel corso dell'assemblea congiunta che si è tenuta martedì sera con Di Maio a Montecitorio, a quanto apprende l'Adnkronos, non sarebbero mancate le voci critiche circa l'atteggiamento tenuto dal Movimento nei confronti della Lega. "Abbiamo preso il 32%, loro il 17%: facciamoci valere di più", sarebbe stato il senso del ragionamento espresso da alcuni eletti.

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