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Conte sfida Salvini: "Cdm si fa, il premier sono io"

18 ottobre 2018 | 20.40
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(Foto Afp)
(Foto Afp)

Il Consiglio dei ministri sabato "si svolgerà, perché a convocarlo sono io. Se ci sarà anche Matteo Salvini", non lo so, perché "è al nord e non so se farà in tempo a rientrare. Ma sicuramente si svolgerà. Il presidente del Consiglio sono io, decido io che si svolga". Così Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Bruxelles, replicando in modo secco al vicepremier secondo il quale non è necessario un Cdm sul decreto fiscale.

Difficile uscire dall'impasse dopo la bomba lanciata da Di Maio contro la 'manina' infedele che avrebbe manomesso il dl, ma Conte - tra una chiamata al ministro del Lavoro e un sms al collega degli Interni - lavora di fino e, pur sfidando Salvini con il Cdm, cerca di smorzare i toni. In mattinata era stato il vicepremier Matteo Salvini a tagliare corto sulle modifiche al decreto fiscale: "Quello che abbiamo discusso per ore l'ho trovato scritto, cosa fatta capo ha. Io quando prendo impegni con Di Maio e i cittadini li mantengo". "C'è paese che deve marciare, stiamo lavorando bene, non si può costruire di giorno e smontare di notte", aveva aggiunto da Bolzano facendo spallucce su un possibile cdm parlando di altri impegni in agenda. Salvo poi fare un passo indietro in serata: "Le polemiche aiutano solo gli avversari del governo, i burocrati europei e gli speculatori. Basta litigi, lavoriamo e risolviamo gli eventuali problemi parlando, non litigando".

"Verificherò i testi - ha continuato Conte - e li riporterò in Consiglio dei ministri. Di certo non li stravolgerò: io so che cosa abbiamo deliberato, so quale era l'accordo politico a monte, so quali sono le definizioni agevolate. I termini della dichiarazione integrativa sono ben chiari: sicuramente leggerò la norma con attenzione".

Quanto al condono, o "dichiarazione integrativa", Conte ha spiegato che "più o meno i tratti fondamentali sono stati anticipati: si tratta di una dichiarazione integrativa, rispetto a quella già presentata al Fisco, che consente dei margini molto limitati e contenuti per integrare quanto non è stato dichiarato, entro il 30%, con un tetto di 100mila per periodo di imposta. E' molto specifica, però ora lasciatemi rileggere il testo, visto che è stato oggetto di dubbi. E poi, dopo averlo verificato lo riporterò per la deliberazione definitiva, diciamo aggiuntiva, nel prossimo Consiglio dei ministri".

Comunque la "prospettiva" di una crisi di governo "è veramente futuribile, di là da venire", in una parola "improbabile", ha poi assicurato il premier. "La politica, come diceva Max Weber, è passione, senso di responsabilità e lungimiranza. Se nascesse una crisi di governo da questa vicenda non dimostreremmo né passione, né senso di responsabilità, né lungimiranza", ha concluso.

Salvini non sarà al Cdm di sabato? "Vediamo... noi non possiamo votare un decreto che ha dentro uno scudo penale. Si può rinunciare a qualche appuntamento e trovare il tempo per vederci e trovare una soluzione", ha affermato dal canto suo il vicepremier Luigi Di Maio, in collegamento con la trasmissione di Rete4 W l'Italia. "Non voglio fare il pompiere. Non sono arrabbiato per finta... in questo momento noi non possiamo votare un decreto così, poi si troverà una soluzione come abbiamo fatto altre volte", ha aggiunto. In ogni caso "chi pensa di poter suonare il requiem di questo governo si sbaglia di grosso". "Non credo che neanche gli elettori della Lega si vogliano impuntare sullo scudo penale per chi si macchia del reato di riciclaggio. Questo irrigidimento di queste ora va risolto in una riunione. Sono contento che il premier Conte abbia convocato il Cdm", ha sottolineato Di Maio.

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