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Tornatore: "Migranti? Solo slogan su paure della gente"

18 ottobre 2018 | 15.17
LETTURA: 4 minuti

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

"Il fenomeno migratorio è un argomento molto delicato e scottante che, in modo particolare negli ultimi tempi, è stato strumentalizzato. Si gioca su certe paure, anche comprensibili, della gente per imporre degli slogan basati su promesse di sicurezza che non hanno fondamento". Ne è convinto il regista Giuseppe Tornatore, che oggi a Palermo ha partecipato alla presentazione di un libro su Pio La Torre. "Questo tipo di tematiche - ha detto all’Adnkronos - si affrontano basandosi su valori profondi e importanti, non si può liquidare l'argomento dicendo 'è finita la pacchia, tutti a casa'. E' un modo per semplificare i problemi e non trovare le soluzioni. Oggi si affronta tutto così: piccole frasi che esplicitano promesse quasi miracolose a cui la gente per un attimo crede e quando finisce di farlo arriva un altro slogan che tiene accesa la fiamma. C'è bisogno di tante piccole idee, di tanti tweet perché se lasci un po' di tempo alle persone per pensare crolla tutto", ha commentato.

"Sono preoccupato - ha poi aggiunto il regista parlando con l'Adnkronos -. Ho la sensazione che questo Paese sia come un autobus sul quale tu viaggi e ti accorgi che l’autista forse non ha la patente o, se ce l'ha, non sa guidare bene. Questo è il mio stato d'animo".

"Oggi - continua Tornatore - vivo il disorientamento che vivono tutti e mi capita di pensare: 'Pio La Torre avrebbe mai inseguito la sparata grossa per avere un momento di consenso?'. Sarebbe stato impossibile, avrebbe determinato la fine della sua carriera politica. La sua storia rappresenta il decalogo del buon politico a cui tutti si dovrebbero riferire. Pio La Torre era una figura formidabile, non era un uomo di compromessi e conosceva ogni argomento su cui interveniva".

"Io oggi non vedo figure come La Torre - ha aggiunto - ma un gran fiorire di persone che vivono al momento, alla continua ricerca di tweet ad effetto per avere una popolarità immediata. Credo che viviamo un contesto drammatico, una situazione per molti aspetti molto più grave del dopoguerra, la lezione di Pio La Torre può aiutarci".

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