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Inceneritori, Di Maio: "Sono vintage"

19 novembre 2018 | 10.30
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Parlare di inceneritori oggi è come parlare della cabina telefonica con il telefono a gettoni. Qualcuno può essere ancora affascinato dal vintage, ma sempre vintage rimane". Così il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio - a Pomigliano d'Arco per la prima tappa del suo tour campano che oggi culminerà nella firma di un protocollo sulla Terra dei fuochi nella Prefettura di Caserta - in merito alle polemiche sui rifiuti.

"Abbiamo fatto un contratto di governo oltre 6 mesi fa - ha ricordato Di Maio - e quando ci vediamo e ci mettiamo al tavolo alla fine si va sempre avanti". Sul tema degli inceneritori sollevato da Matteo Salvini, Di Maio ha ricordato che "per fare un inceneritore non ci vuole un giorno ma anni e anni. Negli anni facciamo la differenziata e guardiamo al futuro invece di guardare al passato, dobbiamo investire sulla differenziata perché si creano più posti di lavoro. Siamo al 50% e in pochi anni possiamo arrivare a percentuali in media Ue", ha sottolineato Di Maio.

"Oggi coordiniamo un protocollo con il presidente del Consiglio e con i ministri interessati - ha poi ricordato - E' il primo atto per cominciare a spegnere i fuochi". "E' chiaro - ha aggiunto Di Maio - che se noi combattiamo la camorra, questa prova a organizzarsi con altri strumenti per bruciare i rifiuti. Ma è per questo che al ministero c'è Sergio Costa, che ha scoperto la Terra dei fuochi. Lo abbiamo nominato perché sappiamo che si combatte una battaglia senza quartiere"

"Il tema della Terra dei fuochi lo conosciamo bene. Se combatti il fenomeno dei roghi dei rifiuti, la malavita comincia a bruciare in un altro modo e questa purtroppo è la stagione degli impianti che vengono bruciati, li abbiamo visti bruciati in maniera seriale negli ultimi mesi. Quindi vanno presidiati e controllati di più", ha detto ancora il vicepremier.

I termovalorizzatori, "se gestiti bene e controllati bene, portano più salute ed economia. E quindi sicuramente la Lombardia non torna indietro, anzi l'obiettivo è che anche altre regioni vadano avanti. Non voglio un Paese che torni indietro", ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini aggiungendo: "I rifiuti ovunque nel mondo significano ricchezza, energia e acqua calda A Copenaghen inaugureranno inceneritori con pista di sci e una parete di arrampicata mentre altrove solo musei".

"Il governo lavora a una soluzione condivisa e senza polemiche" sui rifiuti si legge in una nota del presidente del Consiglio Conte e dei due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, diffusa mentre vanno avanti i 'botta e risposta' tra i due leader di M5S e Lega. "L'obiettivo è sempre la tutela della salute e del territorio". "Il contratto di governo sul tema generale dei rifiuti -rimarca ancora la nota- esprime un chiaro indirizzo politico-amministrativo: dobbiamo lavorare per realizzare quanto prima una completa economia circolare e rendere 'verde' il nostro sistema economico. Questo significa lavorare a difendere la cultura del 'riciclo' e rendere i rifiuti 'prodotti', puntando alla capillare diffusione della raccolta differenziata". Il governo dunque "si impegna al contempo a gestire le criticità che nel periodo di transizione dovessero manifestarsi, affidando al ministro dell'Ambiente le proposte e la prevenzione di queste criticità per una soluzione innovativa, concreta, realizzabile", concludono Conte, Di Maio e Salvini.

Sugli inceneritori "non è polemica, è dialettica per comprendersi, e non lo dico per uscire dalla vicenda. E' un fatto concreto", aveva detto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa sottolineando però che "gli inceneritori sono il contrario della raccolta differenziata. Cioè: più incenerimento meno raccolta differenziata. Se, però, la raccolta differenziata cresce in modo geometrico, che cosa gli dai 'da mangiare' agli inceneritori? E' un progetto a perdere". Sulle contestazioni previste oggi sotto la prefettura a Caserta, il ministro aggiunge che "si tratta di manifestazioni più che di contestazioni, è la voglia di rappresentare che gli inceneritori non servono. E' un fatto tecnico e anche noi siamo di questa idea, superando il concetto ideologico - aveva aggiunto Costa - La domanda è: l'inceneritore, per il sistema italiano, serve? La risposta è che non serve incrementarne e lo dimostra il fatto che il Veneto ne ha chiusi due e la Lombardia sta per chiuderne quattro perché la raccolta differenziata sta crescendo".

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