Tokyo, 13 mar. - (Adnkronos/Dpa) - La J-League usa la mano dura per punire il comportamento, giudicato discriminatorio, dei tifosi dell'Urawa Reds. La commissione disciplinare del campionato giapponese ha sanzionato il club con un turno a porte chiuse dopo che i tifosi hanno esposto uno striscione, poi rimosso, con su scritto 'Solo giapponesi' all'entrata dello stadio lo scorso 8 marzo.
Il club ha poi identificato i responsabili, che hanno negato di avere intenti razzisti. L'Urawa Reds ha schierato solo giocatori giapponesi nel match contro il Sagan Tosu. La sanzione decisa dalla J-League è la più severa di sempre nella storia ventennale del campionato giapponese. ''Ci sono diversi modi per determinare ciò che costituisce una discriminazione'', ha affermato Mitsuru Murai, presidente della Lega calcio giapponese, in un comunicato.
''Ciò che più conta non è il motivo per il quale si verifica la discriminazione, ma il modo in cui la vittima la percepisce. E in questo caso le azioni devono essere considerate a dir poco discriminatorie. E' chiaro che hanno creato un danno non solo al marchio della J-League ma all'intera comunità del calcio giapponese'', ha evidenziato Murai alludendo al comportamento dei tifosi dell'Urawa. (segue)
