Krasnaya Polyana, 19 feb. - (Adnkronos/Dpa) - Più di due decenni fa allo statunitense Bryan Fletcher è stata diagnosticata una Leucemia Linfoblastica Acuta e gli diedero un 15 percento di possibilità di sopravvivere. Dopo aver superato le aspettative dei dottori, domani gareggerà per una medaglia ai Giochi Olimpici di Sochi. Fletcher che fa parte della squadra statunitense della combinata nordica a squadre, si è perso i Giochi di Vancouver quattro anni fa - quando i suoi connazionali conquistarono l'argento - per una lesione alla caviglia. Lo statunitense 27enne è poi tornato nella squadra nazionale ed ha vinto un bronzo nel Mondiale 2013, ma a Sochi è rimasto lontano dal podio nelle competizioni individuali: è giunto ventiseiesimo dal trampolino lungo e ventiduesimo in quello corto.
Domani sarà la sua grande opportunità. E sarà accompagnato da suo fratello Taylor nella lotta per le medaglie, qualcosa che sembrava impossibile quando da bambino gli diagnosticarono il cancro. Lo statunitense ha lottato per sette anni contro la leucemia e grazie alla chemioterapia è riuscito a superare la malattia. Quando aveva quattro anni, sua madre lo portò a praticare il salto con gli sci. Due anni dopo, ha incominciato con lo sci di fondo. "Sapeva che amavo gli spazi aperti e che mi piaceva questo tipo di cose. Quello mi ha distratto dalla chemioterapia, dai dottori, dai trattamenti. In quello momento non avevo grandi possibilità di continuare a vivere, e mia madre disse: 'Lasciamo che faccia quello che vuole'". (segue)
