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Real celebra la ‘decima’, tifosi in delirio e 233 feriti. ‘Re Carlo’ nella storia dei blancos

25 maggio 2014 | 15.02
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Notte di celebrazioni per il Real Madrid che ha conquistato la decima Champions League della sua storia, grazie al successo di sabato sera per 4-1 ai tempi supplementari sui rivali cittadini dell’Atletico

(Infophoto)
(Infophoto)

Notte di celebrazioni per il Real Madrid che ha conquistato la decima Champions League della sua storia, grazie al successo di sabato sera per 4-1 ai tempi supplementari sui rivali cittadini dell’Atletico. I tifosi delle ‘merengues’ hanno festeggiato tutta la notte e in 2.000 hanno raggiunto alle prime ore di domenica mattina l’aeroporto di Barajas per aspettare l’arrivo della squadra di Carlo Ancelotti. Cristiano Ronaldo e compagni si sono poi diretti a Plaza de Cibeles, dove il Real è solito celebrare i propri trionfi, e hanno trovato circa 60.000 tifosi in festa. Il difensore Sergio Ramos, grande protagonista della vittoria grazie al gol del pareggio nei minuti di recupero dei tempi regolamentari, ha scalato la statua della Cibeles e alzato il trofeo davanti alla folla in delirio.

Centinaia di feriti dopo la notte di festeggiamenti - Si sono verificati alcuni episodi di violenza durante i festeggiamenti. A fine nottata sono 233 tifosi sono rimasti feriti. Come riferisce il quotidiano Marca, 37 persone hanno dovuto far ricorso alle cure dei medici in vari ospedali della capitale. Nessun tifoso, però, è in condizioni preoccupanti.

In serata la sfilata dei giocatori con la Coppa a bordo di un pullman scoperto lungo la strada dalla Plaza de Cibeles allo stadio Santiago Bernabeu. Calda accoglienza anche per l’Atletico Madrid raggiunto da numerosi tifosi a Barajas per ringraziare la squadra di Simeone per la stagione eccellente che ha regalato il titolo della Liga dopo 18 anni.

Ancelotti cancella Mourinho, ‘Re Carlo’ è nella storia del Real - Carlo Ancelotti si prende dunque un posto nella storia dei blancos firmando la ‘Decima’ con il trionfo nella finale di Lisbona. Il tecnico emiliano ha arricchito ulteriormente il proprio curriculum straordinario, vincendo la quinta Champions della carriera (due da giocatore e tre da allenatore) e la terza, come tecnico, dopo le due conquistate sulla panchina del Milan. Il trionfo con il Real ha un significato speciale perché pone fine all’‘ossessione’ del club del Santiago Bernabeu, finalmente in doppia cifra quando si parla di titoli continentali. Ancelotti è riuscito lì dove, negli ultimi tre anni, ha fallito José Mourinho. Lo Special One non è mai andato oltre le semifinali nel suo triennio blanco, chiuso tra tensioni, polemiche e addii al vetriolo. ‘Re Carlo’, invece, ha alzato la Coppa dalle grandi tra i sorrisi e l’affetto dei suoi giocatori. La conferenza stampa tenuta a notte fonda nella pancia dello stadio Da Luz di Lisbona è la foto del rapporto tra il tecnico e il club, tra l’allenatore e lo spogliatoio. Mentre Ancelotti si apprestava a rispondere alle domande, con il volto ancora tirato e il ‘solito’ sopracciglio alto, in sala hanno fatto irruzione diversi giocatori: Sergio Ramos, Pepe, Isco, Marcelo, Sami Khedira, Luka Modric e Alvaro Morata intonando uno dei cori più gettonati tra i tifosi: ‘Como no te voy a querer’, ‘Come faccio a non amarti’.

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