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Platini ai ministri UE, norme contro la 'multiproprietà' dei giocatori

21 ottobre 2014 | 12.45
LETTURA: 2 minuti

Michel Platini, presidente Uefa -  Infophoto - INFOPHOTO
Michel Platini, presidente Uefa - Infophoto - INFOPHOTO

"Abbiamo cominciato a mettere il calcio sulla strada giusta. Ora servono norme contro la gestione dei calciatori da parte di terze parti". Il pallone europeo ha raddrizzato la rotta, ma gli ostacoli da superare lungo la strada della crescita non mancano: lo dice Michel Platini, presidente della Uefa, rivolgendosi ai ministri dello Sport dell'Unione Europea riuniti alla Farnesina.

Il numero 1 della confederazione continentale evidenzia l'impatto positivo delle norme relative al Fair Play Finanziario e accende i riflettori sulla nuova sfida da affrontare e vincere: "Non c'è spazio per il fenomeno della 'third party ownership' nello sport europeo", dice Platini, chiedendo provvedimenti che vietino la 'multiproprietà' dei cartellini dei giocatori.

Agenti e investitori acquistano una 'quota' di un giovane calciatore e reclamano una percentuale quando si concretizza il trasferimento da un club all'altro. "Tutto questo è contro la dignità umana. E' una pratica terribile: prima esisteva solo in America del Sud, adesso si sta espandendo attraverso l'Europa", afferma. "Non c'è spazio per il fenomeno della 'third party ownership' nello sport europeo. Serve un quadro normativo su misura: se falliamo nel contrasto di questo fenomeno, non sarà solo una sconfitta per la Uefa o per il movimento sportivo, ma per tutta Europa", dice Platini rivolgendosi ai ministri.

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