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Tennis: Soderling, voglio tornare a giocare, ci proverò nel 2015

21 ottobre 2014 | 13.46
LETTURA: 3 minuti

Lo svedese, ex numero 4 del mondo, proverà a tornare nel circuito nel torneo di Stoccolma, dopo lo stop nel 2011 per la mononucleosi

Robin Soderling  -Infophoto - INFOPHOTO
Robin Soderling -Infophoto - INFOPHOTO

Tre anni dopo l'uscita di scena dal tennis professionistico lo svedese Robin Soderling riconosce alcuni errori nel suo primo tentativo di tornare in campo e rivela che sta pensando ad un nuovo ritorno nel circuito nella stagione 2015. "Ci proverò, senza dubbio, e spero che funzioni", ha spiegato l'ex numero quattro del mondo in un'intervista con la dpa a Stoccolma. Soderling, 30 anni, è stato finalista al Roland Garros nel 2009 e nel 2010, ma è soprattutto ricordato per essere stato finora l'unico giocatore a battere lo spagnolo Rafael Nadal nell'Open di Francia. Quel successo arrivò nel 2009. Poi nel 2011, la mononucleosi lo ha tenuto fuori dal circuito.

Oltre a dedicare due anni per progettare una palla da tennis che prende il suo acronimo (RS), Soderling ha debuttato quest'anno come direttore del torneo di Stoccolma, che potrebbe essere, nel mese di ottobre 2015, lo scenario del suo tentativo di tornare nel circuito. Seduto alla scrivania da cui controllava l'ultimo torneo vinto dal ceco Tomas Berdych, Soderling ha ammesso che desidera tornare ad essere un giocatore di tennis. "Voglio giocare a tennis perché mi piace giocare, e credo che quando questo è accaduto ero nei miei anni migliori", ha ricordato lo svedese il periodo di malattia, ma vede possibile un ritorno nel circuito nel mese di ottobre del prossimo anno, proprio a Stoccolma.

"Chissà forse sarà qui. Inizio ad allenarmi qui, poi vediamo", ha aggiunto Soderling, che soffre ricordando quello che gli è successo. "Ho vinto (nel 2011) quattro tornei in sei mesi. Ho pensato di giocare fino a 35 o giù di lì. Quindi c'è ancora speranza", ha detto, spiegando che aveva accelerato i tempi: "Sono stato molto stupido in un primo momento, mi sono allenato troppo duramente ed ho avuto una ricaduta che mi ha costretto a riposarmi, ora sono più cauto", ha sottolineato lo svedese.

"I primi sei mesi non riuscivo a camminare una decina di metri, mi dovevo riposare dopo cinque metri. Era orribile. E' durato sei mesi, il primo anno è stato davvero brutto. Adesso non c'è molto che i medici possano fare. Non c'è medicina, ho fatto di tutto, ora è il corpo che deve guarire se stesso. Ho la fatica post-virale. A volte, se si è sfortunati, il corpo può essere stanco per molto tempo", ha aggiunto l'ex numero 4 del mondo.

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