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Calcio: De Rossi, Balotelli? Non è vero che Conte ci ha interpellati

14 novembre 2014 | 17.31
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"Il fatto che il tecnico mi volesse alla Juve è piacevole, un orgoglio". Il centrocampista della Roma dedica poi il traguardo delle 100 presenze in azzurro ad un suo amico, Emanuele Mancini

Daniele De Rossi  - INFOPHOTO
Daniele De Rossi - INFOPHOTO

"Balotelli? Non è vero che Conte ci ha interpellati, mi sembra anche difficile da credere una cosa del genere, forse più facile da scrivere. Che un allenatore come Conte si faccia indirizzare o chieda il permesso di convocare un giocatore sembra paradossale e non c'è nemmeno bisogno di chiedere perché non ha fatto nessun disastro per cui serviva un consulto". Daniele De Rossi smentisce che il ct azzurro Antonio Conte abbia consultato alcuni senatori sulla convocazione di Mario Balotelli per la sfida con la Croazia per le qualificazioni ad Euro 2016. "Le parole su Balotelli dopo il Mondiale? Con Mario c’è un ottimo rapporto. Quel discorso era legato a come poter ripartire. Bisogna ripartire da uomini che vogliono risollevarsi", ha proseguito il centrocampista della Roma.

Proprio l'attuale ct voleva il giocatore alla Juventus. "Le dichiarazioni del mister le ho prese con grande orgoglio, è un grande allenatore e uno che ho sempre stimato in assoluto nel panorama europeo. Il fatto che mi volesse alla Juve è piacevole quando lo dice il diretto interessato, io non lo avrei mai detto. E' una scelta che è stata fatta in quel momento e che non mi lascia assolutamente rimpianti. Era uno scenario quantomeno improbabile e impossibile da verificarsi, ma è stato comunque sia un orgoglio", ha aggiunto De Rossi che fa una dedica speciale per le 100 presenze in maglia azzurra.

"Sono un traguardo incredibile, inimmaginabile, che porterò nel cuore per sempre, anche a carriera finita. Entrare nel club prestigioso dei centenari rimarrà per sempre, poi potrei essere superato da qualche giovane ma rimarrò per sempre uno di coloro che hanno fatto la storia del calcio italiano. Lo dedico ad uno dei miei migliori amici, un amico speciale, Emanuele Mancini: siamo partirti iniziato insieme 20 anni fa nel settore giovanile della Roma, è la persona migliore che ho incontrato nella mia vita ed è anche un calciatore bravo ma molto sfortunato. Senza i tanti infortuni che ha avuto avrebbe potuto calcare grandi palcoscenici. Gioca nel mio stesso ruolo ma ha i piedi di Pirlo, sarebbe piaciuto a Modric".

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