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Pianigiani e l''allarme Conte': "Ct e club uniti contro la crisi in ogni sport"

19 novembre 2014 | 16.51
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Il coach dell'Italbasket: "Siamo in un momento generale di emergenza. La Nazionale e le società devono fare squadra, altrimenti non andiamo da nessuna parte"

Simone Pianigiani (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Simone Pianigiani (foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Siamo in un momento generale di emergenza: tutte le componenti, in ogni sport, devono fare la propria parte". Simone Pianigiani, ct dell'Italbasket, conosce bene i problemi a cui ha fatto riferimento Antonio Conte, commissario tecnico della Nazionale di calcio: "Diamo fastidio e siamo da soli", ha detto l'ex allenatore della Juventus.

Plasmare una Nazionale, in un calendario spesso congestionato e condizionato dalle esigenze dei club, è un'impresa. "Bisogna adattarsi e il tempo è poco", dice Pianigiani, che già in passato ha acceso i riflettori sull'argomento. "E' stato lanciato un grido d'allarme e tutte le componenti devono fare un passo se vogliamo invertire la tendenza", dice, all'Adnkronos, affrontando un discorso che va al di là delle linee del campo da basket.

"Le soluzioni, con disponibilità e sacrificio, vanno trovate. Noi, in particolare, abbiamo cominciato a organizzare stage con i giocatori che non sono impegnati nelle coppe europee. Con la federazione, abbiamo creato una Nazionale sperimentale che ha partecipato a due tornei internazionali", spiega Pianigiani.

Da ex coach di club, l'attuale ct azzurro conosce bene anche le esigenze delle società: "Lavoriamo per creare un rapporto di collaborazione con i club, sviluppando un discorso che parte da un presupposto fondamentale: bisogna fare squadra. Se ognuno si chiude nel proprio orticello, non andiamo da nessuna parte", dice ancora. Costruire una Nazionale è ancor più difficile se i giocatori italiani faticano a trovare spazio in campionato.

"Il problema che affrontiamo -evidenzia Pianigiani- è il reclutamento di atleti che abbiano esperienza europea. Noi stiamo cercando di allargare la 'base azzurra' e la creazione della selezione sperimentale rientra proprio in quest'ottica. Un giocatore moderno deve avere esperienza, deve essere formato non solo a livello tecnico: indossare la maglia dell'Italia è un'esperienza speciale, è un impegno differente e comporta pressioni diverse. Oggi, rispetto al passato, si è quasi ribaltato il rapporto tra Nazionale e club. Una volta la convocazione era il punto di arrivo. Ora, invece, tocca alla Nazionale contribuire in maniera determinante alla formazione di un giocatore creando esperienza internazionale".

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