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Comunicato stampa

Nove italiani su dieci ignorano lo sfruttamento eccessivo di gran parte delle specie ittiche in Europa

07 marzo 2017 | 09.01
LETTURA: 3 minuti

ROMA, March 7, 2017 /PRNewswire/ --

#StopOverfishing, la nuova campagna di Oceana, nasce dalla sorprendente mancanza di conoscenza da parte del pubblico della cattiva gestione delle zone di pesca  

Un sondaggio effettuato da YouGov per conto di Oceana ha rilevato che da parte del pubblico in Italia c'è un'enorme mancanza di consapevolezza su quanto siano effettivamente mal gestite le risorse ittiche europee. Un'inchiesta recente ha rivelato che il 64% degli stock ittici sono attualmente sottoposti a sfruttamento intensivo, eppure il 90% degli italiani intervistati sottovalutano (47%) o dichiarano di non conoscere (43%) questo dato. Questo risultato è preoccupante soprattutto in considerazione del fatto che nel Mediterraneo, dove opera la stragrande maggioranza della flotta peschiera italiana, la sovrapesca raggiunge il 96%.

"La sovrapesca sta spopolando i nostri mari e questo sondaggio dimostra che i consumatori non hanno la minima idea della gravità della situazione. Ci stanno sottraendo una risorsa naturale di fondamentale importanza: dobbiamo fare in modo che i governi europei mettano fine alla sovrapesca una volta per tutte,"- Lasse Gustavsson, Direttore esecutivo di Oceana per l'Europa. "Chi dorme non piglia pesci. Italiani, svegliatevi prima che sia troppo tardi!"

La sovrapesca, o pesca eccessiva, è una delle principali minacce per i nostri mari in quanto riduce di anno in anno la quantità di pesci disponibili, mettendo in pericolo gli ecosistemi marini e i mezzi di sussistenza dei pescatori.

"Il blocco della sovrapesca e la gestione sostenibile delle risorse ittiche, se messi in atto, potrebbero incrementare le catture nelle zone di pesca europee praticamente del 60% ovvero di 5 milioni di tonnellate," aggiunge Gustavsson.

L'inchiesta rileva inoltre che nove italiani su dieci mangiano pesce almeno una volta alla settimana, una delle percentuali più alte tra i paesi europei oggetto dello studio, eppure sono i peggiori per quanto riguarda la conoscenza della gravità della sovrapesca in Europa. In media, l'84% degli intervistati in Italia, Regno Unito, Germania, Spagna e Danimarca ignora o sottovaluta la portata della sovrapesca.

#StopOverfishing 

Per coinvolgere il pubblico nella lotta alla sovrapesca, Oceana ha creato una nuova campagna che permette a chiunque di manifestare la propria preoccupazione. Un nuovo sito web stopoverfishing.eu permette di 'creare un pesce virtuale' scegliendo una delle specie rappresentate oppure utilizzando l'hashtag #StopOverfishing sui social media. Gli utenti del sito potranno anche partecipare a specifiche azioni online nel corso dell'anno, per fare in modo che il messaggio diretto a fermare la sovrapesca arrivi ai politici e ai responsabili decisionali.

Note sul sondaggio 

Tutti i dati, se non diversamente indicato, sono stati ottenuti da YouGov Plc. Campione complessivo di 1025 adulti. Ricerca effettuata dal 3 al 7 febbraio 2017. Il sondaggio è stato realizzato online. I dati sono stati ponderati e risultano rappresentativi dell'insieme degli adulti italiani (maggiori di 18 anni).

Per maggiori informazioni:StopOverfishing

  #StopOverfishing 

Facebook:http://www.facebook.com/oceana.europeTwitter:@OceanaEurope

Oceana è la maggiore organizzazione di difesa internazionale dedicata esclusivamente alla conservazione dei mari. Oceana sta ricostruendo oceani ricchi di biodiversità grazie a politiche di successo su base scientifica nei paesi che controllano un terzo di tutto il pescato a livello mondiale. Oltre 100 successi ottenuti per fermare la sovrapesca, la distruzione dell'ambiente naturale, l'inquinamento e l'abbattimento di specie protette come tartarughe e squali, dimostrano che le campagne di Oceana portano risultati reali. Un mare risanato comporta la possibilità di fornire un pasto sano, a base di pesce a un miliardo di persone, tutti i giorni e per sempre. Insieme, possiamo salvare gli oceani e nutrire il pianeta. Per maggiori informazionihttp://www.oceana.org.

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