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Comunicato stampa

Un "maialino di ghiaccio" per pulire i tubi dell'acquedotto: il progetto di Gruppo CAP parte da San Giuliano Milanese

26 gennaio 2017 | 13.09
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Ice Pigging: contrariamente a quanto potrebbe suggerire il nome, non si tratta di un adattamento della specie suina alle rigide temperature delle ultime settimane, ma di uno strumento in grado di asportare i materiali sedimentati all’interno delle reti di distribuzione dell’acqua potabile
Ice Pigging: contrariamente a quanto potrebbe suggerire il nome, non si tratta di un adattamento della specie suina alle rigide temperature delle ultime settimane, ma di uno strumento in grado di asportare i materiali sedimentati all’interno delle reti di distribuzione dell’acqua potabile

Si chiama Ice Pigging il nuovo modo di pulire i tubi e togliere i sedimenti che si accumulano nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile. La tecnologia è brevettata dal Gruppo Suez, che ha collaborato con Gruppo CAP per applicare la soluzione nell’area metropolitana. Il primo intervento si è già svolto a San Giuliano Milanese.

Nelle condotte viene immesso del ghiaccio con aggiunta di sale alimentare per abbassare il punto di congelamento e portare il ghiaccio a una densità "soft" che non risulti aggressiva per le tubazioni. Il "maialino" è in realtà un cuscino di ghiaccio che, inserito nei tubi, li percorre sospinto dalla pressione dell’acqua e lungo il percorso asporta i materiali sedimentati all’interno della condotta e li ingloba. Alla fine del percorso si recupera il cuscino di ghiaccio con i sedimenti asportati.

Un’idea semplice che ha prodotto una tecnologia all’avanguardia, con moltissimi vantaggi. L’Ice Pigging infatti consente una maggiore efficacia nella pulizia delle tubazioni rispetto alle tecniche tradizionali, è molto veloce, non comporta rischi dovuti a contraccolpi meccanici di macchinari che scorrono nei tubi e la conseguente possibilità di generare delle fratture e quindi delle perdite, non richiede scavi, consente di risparmiare energia ed è perfettamente eco-compatibile. Inoltre il processo risulta sotto controllo per l’intera durata dell’intervento tramite un monitoraggio continuo dell’acqua in uscita, prelevando campioni circa ogni minuto per verificare i risultati in tempo reale.

Il primo esperimento è stato fatto a San Giuliano Milanese dove alcune zone dell’acquedotto comunale soffrono da anni di fenomeni di sedimentazione di Ferro e Manganese, che sono naturalmente presenti nell’acqua di falda, non sono dannosi per la salute delle persone, ma in concentrazioni elevate possono alterare le caratteristiche organolettiche dell’acqua, come il colore, l’odore e il sapore. L’intervento ha riguardato via Tolstoj, via Dostoevskij e via Bambini di Beslan, ed è stato effettuato lo scorso dicembre, di notte, per limitare il più possibile i disagi ai cittadini.

I risultati di questo primo progetto sono incoraggianti e la tecnica è estremamente flessibile perché può essere utilizzata su diametri e materiali diversi: i tecnici di CAP garantiscono che il maialino di ghiaccio tornerà presto a razzolare nei tubi dell’acqua!

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