Roma, 16 Apr. (Ign) - "Papa Bergoglio? Credo che apprezzi le forme di devozione popolare, con flagellanti e penitenti nelle strade, a ricordare, in modo cruento, la passione di Cristo". Vittorio Messori, scrittore e giornalista, risponde così a Ign, testata online del Gruppo Adnkronos, alla domanda su come la Chiesa guidata da Papa Francesco giudichi le manifestazioni della Settimana Santa, che, soprattutto nel Mezzogiorno, vedono rappresentazioni della passione di Cristo, rivissuta spesso con realismo estremo.
"Bisogna finirla con il pensare che l'avvento del Papa argentino sia una novità, come dicono i 'progressisti', sbagliando. Bergoglio è figlio della sua Chiesa, quella sudamericana, e non della 'teologia della liberazione', dove sono prevalsi l'intellettualismo e la politica, messi in campo da ecclesiastici che hanno studiato in Europa".
"Quella di Bergoglio è invece la tradizione centro-americana, andina, messicana, che vede nella settimana santa riti e manifestazioni sacre che farebbero rabbrividire per 'realismo' qualsiasi europeo. E a quella tradizione che dobbiamo ricondurre Bergoglio, quindi perché dovrebbe stupirsi di quanto accade in Calabria o Sicilia?"
"Bergoglio, senza che questo termine sia negativo, è un tradizionalista, uno che nella top ten delle parole che usa nei suoi interventi, ha al primo posto i termini 'Dio/Cristo', poi 'Madonna', ma poi 'Demonio'. E questo non mi pare un segno di progressismo", conclude l'autore di 'Ipotesi su Gesù'.
