cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 14:36
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Teatro, Luca De Filippo: "Voglio raccontare da solo mio padre sul palcoscenico"

29 aprile 2014 | 14.48
LETTURA: 4 minuti

Teatro, Luca De Filippo:

"Voglio fare uno spettacolo da solo. Andare sul palcoscenico 'in solitaria' e raccontare mio padre Eduardo, i suoi passaggi di vita e di teatro, i suoi cambiamenti". Lo afferma Luca De Filippo (classe 1948), figlio di Eduardo De Filippo, conversando con l'Adnkronos a pochi giorni dalla prima romana, al Teatro Quirino dal 6 al 18 maggio prossimi, di 'Sogno di una notte di mezza sbornia', testo appunto di Eduardo. A rallentarlo nella realizzazione del suo desiderio è il fatto che, confessa lui stesso con autoironia, "io non so scrivere, per me è già complicato fare l'attore e non mi voglio improvvisare autore".

"Sono la terza generazione della mia famiglia a calcare le scene e a motivarmi c'è l'orgoglio di continuare e il piacere particolare della messa in scena, di cui non rimane nulla se non la memoria nella testa dello spettatore: è l'effimero assoluto ma è di una forza assoluta", aggiunge De Filippo che, per gestire una compagnia (la Elledieffe) di questi tempi proprio di orgoglio e forza ha bisogno.

"Il teatro risente della crisi in modo notevole, una crisi -sottolinea De Filippo- arrivata a valle di una stagione di tagli dei fondi pubblici che per noi è iniziata ben prima. Sono momenti difficili, è sempre più complicato mantenere messe in scena di livello alto, non è un caso se tanti spettacoli sono rappresentati con una manciata di attori. La politica ha fatto le sue scelte ma il teatro sopravviverà anche a questo, è un mezzo potente; peccato comunque non dargli il ruolo che meriterebbe, anche nelle scuole. All'estero, in Francia, in Inghilterra, non è così".

Le date al Quirino di Roma sono per 'Sogno di una notte di mezza sbornia' una sorta di nuova prima nazionale, data la rilevanza della 'piazza' capitolina e la lunga sospensione della tournèe per i problemi di salute di Luca De Filippo: "Abbiamo dovuto rivoluzionare completamente il nostro calendario -spiega- la compagnia è stata ferma per parecchi mesi, e così arriviamo a Roma molto in ritardo sul programma della tournèe".

La piece occupa un posto particolare nella drammaturgia di Eduardo, è infatti una delle rare riduzioni da un testo altrui: la commedia è tratta da 'La fortuna si diverte', scritta da Athos Setti nel 1933 per la scena toscana; fu poi rappresentata nel 1934 da Ettore Petrolini in romanesco con il titolo 'La fortuna di Cecè' e da Angelo Musco in siciliano come 'La Profezia di Dante' per arrivare nel 1937 al Teatro Umoristico dei De Filippo. "Mio padre non ha fatto molte riduzioni, molti adattamenti, comunque più per il cinema che per il teatro, è stato un fatto sporadico e questo è uno degli elementi di interesse del testo, poi ci sono i temi che tratta, gli stessi che riprenderà nel totalmente suo 'Non ti pago", spiega Luca De Filippo.

Al centro di 'Sogno di una notte di mezza sbornia' c'è il gioco del Lotto: "Una speranza per la povera gente di allora e non è un caso che i giochi in generale siano cresciuti tanto negli ultimi anni, visto che la povera gente in questo Paese è tornata ad aumentare", afferma Luca De Filippo che nonostante l'attualità del tema del gioco non ha 'adattato' il testo alle nuove abitudini dei giocatori italiani, ad esempio sostituendo il Lotto con il Supernalotto: "Il Banco del Lotto è stato soppiantato da i computer del Superenalotto, la ricevitoria di una volta, che era come una farmacia dove raccontavi il sogno invece dei sintomi e ricevevi i numeri invece delle medicine, non esiste più ma non potevo introdurre questi cambiamenti nel testo, l'avrebbero stravolto".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza