L'artista austriaca Edith Kramer, matriarca dell'arte-terapia, e' morta a Grundlsse, in Austria, all'eta' di 97 anni. Allieva prediletta di Friedl Dicker-Brandeis, con cui studio' prima alla Bauhaus e che poi segui' a Praga, Kramer e' stata una delle pioniere dell'arte come terapia, concepita come mezzo di sostegno alla propria psicologia, in grado di favorire lo sviluppo di un senso di identita' e promuovere una generale maturazione e integrazione dell'individuo.
Autrice di numerosi quadri riconducibili per stile al movimento del realismo sociale, Kramer e' famosa soprattutto come arte-terapeuta. A lei si deve un libro considerato fondamentale in materia, dal titolo "Arte come terapia nell'infanzia" (New York, 1971), tradotto in undici lingue, in italiano pubblicato dalla casa editrice La Nuova Italia. Rifugiatasi negli Stati Uniti poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, Kramer studio' negli anni '40 scultura e pittura e poi si dedico' alla psicoanalisi. Per tutta la vita ha continuato a dipingere quadri figurativi dedicandosi all'insegnamento in varie universita'. Dal 1973 al 2005 ha diretto il programma di arte-terapia alla New York University.
L'intervento arte-terapeutico, cosi' concepito da Kramer, segue un percorso nel quale, all'interno di un luogo protetto, l'arte-terapeuta prepara i materiali e l'ambiente con i quali il 'paziente' esprime - con il disegno, la pittura o il modellare - contenuti personali, ricordi, sensazioni, sogni, desideri, emozioni. Nel processo creativo assume un ruolo centrale la relazione con l'arte-terapeuta, in un clima di non-giudizio dove non vi sono aspettative improprie sul lavoro artistico che si viene realizzando.
