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Cinema: Sabrina Ferilli compie 50 anni, ma senza feste alla Jep Gambardella

26 giugno 2014 | 14.38
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Sconfiggere il tempo si può, merito del cinema o forse di una naturale predisposizione. Sabrina Ferilli compie 50 aNni il prossimo 28 giugno,ma senza feste in stile Jep Gambardella: "come in tutti i compleanni starò per i fatti miei", ha confessato recentemente l'attrice. La Mirella de 'La bella vita', la romana di 'Caramelle' o la quarantenne spogliarellista Ramona de 'La grande bellezza', Sabrina Ferilli e' icona di bellezza mediterranea e diva del cinema italiano. Senso dell'umorismo, simpatia naturale e intercalare romano è ciò che fa dell'attrice una delle più amate e apprezzate dagli uomini come dalle donne. Senza maschere nè mistificazioni, la Ferilli si rivela con spontaneità, proprio come la Ramona interpretata per Sorrentino. Come risultato' istintiva e generosa, quando si esibi' in un striptease al Circo Massimo di fronte a 100mila persone per mantenere fede alla promessa fatta ai tifosi giallorossi nel 2001: "mi spoglio se la Roma vince lo scudetto". Ha sempre agito per passione verace, come quando ha portato avanti, invano, una battaglia per adottare un figlio da single e si è scontrata con Katia Belillo, deputata dei Comunisti italiani, sulla fecondazione assistita.

Tre Nastri d'argento, un Globo d'oro, tre Ciak d'oro, numerosi altri premi e riconoscimenti incluse tre candidature ai David di Donatello: l'attrice ha attraversato tutte le frontiere dello spettacolo, dal cinema al teatro, passando per la tv. Con una solida carriera alle spalle, il tempo avanza ma Sabrina Ferilli va avanti con una gran risata e la determinazione di sempre. Nonostante qualche rancore. La bella de la 'Grande Bellezza' che tanto avrebbe voluto volare in Usa con Sorrentino a ritirare l'Oscar, si consola con il teatro. Passata la delusione per il red carpet mancato, la Ferilli si lancia in una tournée di due mesi e mezzo nei teatri del sud prima di arrivare al Teatro Brancaccio di Roma, dall'8 al 18 maggio, con 'Signori...le paté de la maison', la commedia di Matthieu De-Laporte e Alexandre De La Patelliere, rivisitazione italiana della commedia francese 'Le prénom'. Stessa meccanismo della cena di famiglia che si trasforma in gioco al massacro, tra rancori repressi e antipatie segrete, ma senza quegli elementi considerati troppo francesi per l'attrice romana. "Ogni tanto c'è bisogno del piacere dell'applauso del pubblico, il teatro è interazione, lo senti se funziona o no, non conosce guadagni ma il lavoro che fai viene ripagato", così la Ferilli spiega a 'La Repubblica' il ritorno al teatro dopo la statuetta d'oro.

Nata a Roma nel 1964 e cresciuta nel comune di Fiano Romano, il suo sogno di bambina era il cinema, ma poi è arrivato il teatro, un'esperienza iniziata con le commedie musicali di Garinei e Giovannini come 'Alleluja brava gente' del 1994, 'Un paio d'ali' del 1996, 'Rugantino' del 1998, poi le commedie con Gigi Proietti, che l'attrice considera "il più grande attore europeo, uno che si può permettere di recitare Shakespeare a Londra". Dunque, il teatro dà soddisfazione ma è piuttosto un allenamento che la Ferilli si impone per "disciplina e spirito di sacrificio", aveva detto in un'intervista al giornale 'Chi'.

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