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Faletti, nella polemica con Pietro Citati si paragonò a Totò

04 luglio 2014 | 16.40
LETTURA: 2 minuti

Poco più di due anni fa il celebre critico letterario sul 'Corriere' scrisse che i suoi libri, insieme con quelli di Dan Brown e Paulo Coelho erano "bestseller da non leggere"

Giorgio Faletti (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Giorgio Faletti (foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Rispondo con un bisillabo: Totò. Anche Totò fu massacrato, disintegrato dalla critica, mentre oggi è considerato un genio". Rispose cosi', citando la sorte toccata al principe Antonio De Curtis, Giorgio Faletti, poco più di due anni fa, nel marzo 2012, alla critica rivoltagli da Pietro Citati dalle colonne del 'Corriere della Sera', in un articolo in cui definiva i suoi libri, insieme con quelli di Dan Brown e Coelho "bestseller da non leggere".

Il critico letterario accusava Faletti e colleghi di rendere la lettura "una specie di orgia, dove ciò che conta è la volgarità dell'immaginazione, la banalità della trama e la mediocrità dello stile" e nei giorni seguenti, ospite alla 'Invasioni barbariche' di Daria Bignardi su La7, Faletti prima ironizzo': "Ho scoperto oggi l'esistenza di Citati mentre Dan Brown e Coelho li conoscevo già". Poi ricordo' il caso di Toto' e cito' Giovanni Paolo II: "Se perfino il Papa ha chiesto scusa per gli errori della Chiesa, penso che anche i critici dovrebbero farlo per le cantonate madornali che hanno preso". Infine si paragono' a Scott, Dumas e Mark Twain "distrutti dalla critica del loro tempo" e diventati poi pietre miliari della letteratura.

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