cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 12:28
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Crocifissione di Donatello, dopo il restauro tornano a risplendere i riflessi d'oro e d'argento

20 ottobre 2014 | 16.22
LETTURA: 4 minuti

Intervento al Museo del Bargello di Firenze grazie ai Friends of Florence

L'opera dopo il restauro (foto di Antonio Quattrone)
L'opera dopo il restauro (foto di Antonio Quattrone)

Torna all'antico splendore il rilievo bronzeo raffigurante la Crocifissione realizzato da Donatello nel 1455 circa. Si è infatti concluso il restauro dell'opera conservata al Museo Nazionale del Bargello, nel Salone dedicato all'artista fiorentino.

"Dopo questo restauro magistrale realizzato grazie al generoso intervento dei Friends of Florence - afferma Cristina Acidini, soprintendente per il Polo Museale Fiorentino - la Crocifissione bronzea di Donatello riacquista una pienezza di splendore e una ricchezza di dettagli davvero insospettabili prima della pulitura: una scena ora baluginante di miriadi di riflessi d'oro e d'argento in cielo e sulla terra, a conferire corrusco splendore al dramma della Redenzione".

Non è certa la data di realizzazione del pannello bronzeo, che risale alla fase della vecchiaia dell'artista e fu eseguito con la tecnica dello "stiacciato", né la sua primaria destinazione. Tuttavia l’opera è documentata negli inventari medicei sin dal 1560, poi fu esposta agli Uffizi nel 1769 e, dal 1870, al Bargello.

Per eseguire l’intervento di restauro, il bassorilievo è stato rimosso dalla sua collocazione abituale, separato dalla cornice in legno e posto prima sul tavolo da lavoro poi su un cavalletto progettato appositamente, in un piccolo 'cantiere visitabile' allestito all’interno del salone di Donatello.

Come verificato per molti bronzi rinascimentali, in passato la superficie del bassorilievo era stata ricoperta da una patinatura scura che aveva completamente nascosto le parti ageminate d’argento; inoltre vari strati protettivi a base di cere e oli, misti a sostanze di deposito, avevano appiattito gli incavi del modellato e offuscato la naturale brillantezza della doratura, eseguita con la tecnica dell'amalgama di mercurio. In queste condizioni il bassorilievo, aveva completamente perduto l’aspetto policromatico originale che fa percepire in chi lo guarda sia i vari livelli di profondità del modellato sia la visione prospettica della scena.

La pulitura superficiale è stata la fase più importante poiché doveva ritrovare ed esaltare la policromia voluta dall’artista mediante l’accostamento di bronzo patinato/oro/argento. Le analisi chimiche preliminari su campioni prelevati da zone significative del bassorilievo, hanno determinato la natura e la composizione delle sostanze presenti sulla superficie e queste informazioni e la diversa natura dei metalli presenti, hanno indirizzato i test preliminari per la scelta delle metodologie di pulitura.

Sulla superficie di bronzo è stata eseguita una leggera pulitura con solventi, agendo più o meno approfonditamente in relazione alla quantità di sostanze stratificate da rimuovere. La pulitura è stata poi rifinita meccanicamente, con bisturi, bastoncini di legno e piccoli aghi, negli incavi del modellato.

Le parti ageminate in argento e rame dorato sono state pulite con ablazione laser impostando i parametri a seconda delle differenti necessità. In particolare sull'argento il laser ha agito selettivamente, asportando prima la patinatura scura poi lo strato di solfuro d’argento, riportando alla luce la brillantezza del metallo. Infine le superfici sono state protette per preservarle nel tempo.

Condotto da Ludovica Nicolai sotto la direzione di Beatrice Paolozzi Strozzi, già Direttore del Museo Nazionale del Bargello, l'intervento costituisce il secondo progetto realizzato nell'ambito della prima edizione del 'Premio Friends of Florence Salone dell'Arte e del Restauro di Firenze', iniziativa fortemente voluta dalla Fondazione non profit Friends of Florence che quest'anno, giunta alla sua seconda edizione, decreterà il nuovo progetto vincitore sabato 15 novembre alle ore 12 durante il Salone dell'Arte e del Restauro di Firenze alla Fortezza da Basso.

Il lavoro di restauro, svoltosi sotto gli occhi dei visitatori del Museo Nazionale del Bargello, durato circa sei mesi e per un costo totale di circa 20mila euro, è stato possibile grazie al contributo di Janet e Jim Dicke II.

Prima e dopo il restauro (foto di Antonio Quattrone)

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza