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Arte: l'edizione 2014 dell'Outdoor di Roma alla Dogana di San Lorenzo

24 ottobre 2014 | 11.05
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Opere di 15 artisti da 6 Paesi nella vecchia dogana dello scalo ferroviario commerciale, in mostra dal 25 ottobre al 22 novembre.

Una delle opere in mostra ad Outdoor
Una delle opere in mostra ad Outdoor

Si intitola "Moving forward" la quinta edizione di Outdoor 2014, il festival che Roma dedica alla Street Art e che quest'anno passa dagli interventi esterni realizzati nelle passate edizioni nel quartiere Ostiense ad uno spazio di 5mila metri quadrati, al chiuso, nel quartiere di San Lorenzo, affidato alle 'cure' di 15 artisti provenienti da 6 nazioni differenti, che sarà visitabile da domani al 22 novembre.

Lo spazio della vecchia Dogana di Roma, con oltre un secolo di storia alle spalle, è chiamato a guardare, muoversi, pensare in avanti: "Moving Forward" appunto. L’intera area, chiusa da oltre 4 anni, sarà al centro di un processo di rigenerazione artistica che ne anticiperà la riconversione, allestendo un’ipotesi per il domani. In collaborazione con le Ambasciate e gli Istituti di cultura stranieri, Roma accoglierà artisti provenienti da Francia, Grecia, Giappone, Sud Africa, Norvegia, ad ognuno dei quali è stato affidato un padiglione, mentre gli spazi restanti saranno dedicati alla scena italiana e romana.

L’edizione 2014 offre al pubblico un insieme di artisti molto eterogeneo: dal gesto ripetuto e marcato di Jbrock, la colorata ironia di Laurina Paperina e dell’americano Buff Montser, la parola e la geometria dei greci Blaqk, la delicata ricerca estetica della sudafricana Faith 47 in netto contrasto con la sensualità pop di Lady Aiko dal Giappone, i loghi celebri del norvegese Dot dot dot, la perdita dei normali riferimenti spaziali di Thomas Canto, l’incontro e confronto di Brus, Ike e Hoek, le diverse ricerche stilistiche ed estetiche dei giovani Tnec e Jack fox per concludere con l’invasione dei characters di Galo e l’ istallazione materica di Davide Dormino.

Gli street artists invitati si sono dovuti confrontare con uno spazio diverso, lontano dalla strada, illuminato dai fari e non dalla luce solare, chiuso da quattro mura e di passaggio come i corridoi che uniscono le sei grandi stanze della Dogana. Tutti racchiusi in “un luogo enorme, che per la sua grandezza fa perdere i normali riferimenti spaziali, - spiega Antonella Di Lullo, curatrice del festival - che non deve spaventare ma essere parte integrante del tutto, nessuna antitesi tra contenitore e contenuto, quanto piuttosto una perfetta coincidenza e sovrapposizione in cui l’arte esprime tutto il suo carico estetico, i suoi gesti impulsivi, emozionali, geniali e sempre diversi”.

Outdoor apre inoltre la propria programmazione ad un vasto e diversificato programma di attività ed eventi, che affiancheranno l'esposizione fino al 22 novembre. “Solo una crescita culturale condivisa potrà essere duratura – spiega Francesco Dobrovich, direttore e fondatore del Festival – da sempre crediamo nell’arte come straordinario strumento di dialogo e aggregazione, capace di coinvolgere ed emozionare il pubblico, rendendolo partecipe dei processi di cambiamento che animano la città”.

L’inaugurazione di domani sarà l’occasione per svelare le opere e per ascoltare buona musica con lo showcase a cura dell’etichetta Congaloid oltre alla performance di uno dei precursori della scena hip hop francese Kohndò. Ogni weekend sarà possibile visitare la mostra, prenotare visite guidate, assistere a concerti realizzati in collaborazione con le realtà più attive della scena musicale capitolina, e degustare street food da tutto il mondo. Il catalogo delle cinque edizioni di Outdoor “Roma wasn’t built in a day” è a cura di Drago.

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