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Biennale Venezia: Fraceschini, Vincenzo Trione curatore del Padiglione Italia

08 novembre 2014 | 13.50
LETTURA: 5 minuti

Il progetto del curatore, nominato oggi dal ministro Franceschini "ruota intorno all'idea di individuare lo stile italiano, individuare dagli anni '70 ad oggi, con fortissima attenzione all'oggi, quelle personalità che hanno puntato a creare opere d'arte sorrette da cura e frequentazione con la storia dell'arte, con il percorso dell'arte, certo non in chiave reazionaria". Quanto agli artisti, Trione punta "su 12 o 13 artisti 'ufficiali' nel Padiglione e su qualcuno più giovane sempre all'interno della struttura. Poi ci sarà uno spazio diverso, all'esterno, per artisti giovanissimi, nuovissimi. Voglio riportare nella Biennale la dimensione dello scouting"

Vincenzo Trione, nominato curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia (Foto dal profilo Twitter)
Vincenzo Trione, nominato curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia (Foto dal profilo Twitter)

"Felice e un po' disorientato". Vincenzo Trione, indicato oggi dal ministro Franceschini quale curatore del Padiglione Italia alla 56esima edizione della Esposizione Internazionale d’Arte organizzata dalla Fondazione la Biennale di Venezia, descrive così il suo stato d'animo dopo la nomina. Un disorientamento che sembra destinato a durare poco dato che Trione ha un 'cronoprogramma' già ben chiaro e un'idea curatoriale altrettanto definita, che del resto ha esposto nel progetto che gli è valso la nomina, con il titolo "Codice Italia".

"Il progetto ruota intorno all'idea di individuare lo stile italiano, individuare dagli anni '70 ad oggi, con fortissima attenzione all'oggi, quelle personalità che hanno puntato a creare opere d'arte sorrette da cura e frequentazione con la storia dell'arte, con il percorso dell'arte, certo non in chiave reazionaria", spiega Trione all'Adnkronos

Parole che fanno pensare a Giorgio de Chirico e non a caso Trione ha pubblicato numerosi saggi su momenti e figure delle avanguardie e monografie su protagonisti dell’arte del Novecento tra i quali, appunto, de Chirico. Lui stesso ammette che con de Chirico ha "un debito che mi accompagna, è un po' il mio nume".

Un debito, quello con de Chirico. evidentemente noto al suo predecessore, nel 2011, Vittorio Sgarbi che oggi ha lodato la sua nomina ("Franceschini non poteva fare una scelta migliore , è preparato e autonomo") e ha sottolineato di avergli dato l'incarico di curare l'allestimento dei Bagni Misteriosi di De Chirico per l'Expo di Milano. "Accettato", dice Trione.

Quanto ai tempi e agli artisti per Venezia, "ho in testa che da qui a un mese devo aver definito la squadra con cui lavorare e la lista degli artisti", scandisce Trione che su questi ultimi aggiunge: "Punto su 12 o 13 artisti 'ufficiali' nel Padiglione e su qualcuno più giovane sempre all'interno della struttura. Poi ci sarà uno spazio diverso, all'esterno, per artisti giovanissimi, nuovissimi. Voglio riportare nella Biennale la dimensione dello scouting".

Intanto Trione sente di essere stato scoperto lui: Si era messo in gara ma sembra non credere ancora di avere vinto anche perchè, sottolinea, "ero l'unico non direttore di museo, l'unico che sia solo professore universitario e critico". Gli altri sette partecipanti al 'bando' erano infatti il capo curatore dello Österreichische Galerie Belvedere di Vienna Mauro Codognato, il Direttore del Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Cristiana Collu, il Direttore del Man Lorenzo Giusti, quelli del Mambo, Gianfranco Maraniello, e del Museion, Letizia Ragaglia, il Capo curatore del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam Francesco Stocchi e il Direttore del Madre Andrea Villani.

Nell'annunciare la nomina di Trione Franceschini ha sottolineato che "la scelta è avvenuta a seguito di una procedura di selezione a cui sono state invitate a presentare un progetto espositivo dieci personalità di elevata competenza e professionalità". All'invito hanno risposto in otto e Trione ce l'ha fatta; i candidati, comunque, per Franceschini avevano due forti tratti comuni: "Si tratta di giovani profili curatoriali, tutti sotto i 50 anni, con ruoli di primo piano nel mondo europeo delle arti visive e molto attenti alle più recenti ricerche creative".

Nato a Napoli nel 1972, Vincenzo Trione, è professore di Arte e nuovi media e di Storia dell'arte contemporanea presso l'Università Iulm di Milano, dove è Vicepreside della Facoltà di Arti, turismo e mercati e Coordinatore della Laurea triennale in Arti, design e spettacolo e della Laurea magistrale in Arti, patrimoni e mercati. È stato Commissario della XIV edizione della Quadriennale di Roma (2003) e Direttore generale di "Valencia 09-Confines. Passajes de lasartescontemporaneas".

Ha curato inoltre mostre in musei italiani e stranieri: tra le altre, "El siglo de Giorgio de Chirico" presso l'IVAM di Valencia nel 2007, "Salvador Dalí" nel 2010 e "Alberto Savinio" nel 2011 entrambe a Palazzo Reale di Milano, e "Post-classici" al Foro romano e al Palatino di Roma nel 2013.

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