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Cinema: tête-à-tête con la psicoterapia per conoscere se stessi

15 novembre 2014 | 17.23
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Negli "Incontri esperienziali di Gruppo" ideati da Sira Sebastianelli e Tina Carone una rosa di pellicole per approfondire e sciogliere i 'nodi' che ci rendono prigionieri di traumi e dolori. Si inizia con "La doppia vita di Veronica"

Cinema: tête-à-tête con la psicoterapia per conoscere se stessi

La psicologia incontra il Cinema: una selezione di film apripista per immergersi in se stessi, capire chi siamo e migliore la nostra vita. L'idea è di Sira Sebastianelli e Tina Carone, psicologhe e psicoterapeute che, a partire da giovedì 20 novembre alle 19,30, condurranno gli "Incontri Esperienziali di Gruppo" nella sede di VideoAmbiente, in via Ostiense 139/d a Roma.

Nel percorso cine-psicologico, spiegano, "saranno proiettati film come proiezione di tematiche legate all’esistenza per conoscerle, affrontarle e viverle in un’altra prospettiva, perché a volte non è cambiando vita che si risolvono le difficoltà, ma cambiandone il punto di vista. Gli incontri sono rivolti a chiunque fosse interessato a migliorare la qualità della propria vita di relazione, lavorativa, familiare e di coppia. Il primo incontro sarà di orientamento e di conoscenza e si proietterà il film 'La doppia vita di Veronica' di Krzysztof Kieslowski. Il film narra la storia di due donne, che pur non conoscendosi, vivono la stessa vita, ma con un epilogo diverso, a dimostrazione di quanto la psiche sia una componente fondamentale nelle scelte salvifiche o mortifere operate dall’essere umano".

Seguiranno, con cadenza quindicinale, proiezioni di film come ad esempio "Adele H." di Francois Truffaut, "Sinfonia d’Autunno" di Ingmar Bergman, "Kagemusha (l’Ombra del Guerriero)" di Akira Kurosawa. Film che propongono tematiche su cui riflettere per approfondire la conoscenza di sé. Il cinema, osservano, "propone storie in movimento pur nella staticità dello spettatore, un paradosso che evoca quella sensazione spesso vissuta nella quotidianità della vita in cui ci si ritrova a dire 'la vita mi scorre davanti e non mi sento protagonista'. Ecco, con il cine-percorso psicologico l’obiettivo è fermarsi per comprendere un po’ alla volta segmenti della propria esistenza, rimetterla in movimento e tornare a esserne protagonisti".

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