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'Glob, diversamente italiani', Bertolino alla scoperta delle 'tribù' del Paese

04 aprile 2014 | 14.46
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'Glob, diversamente italiani', Bertolino alla scoperta delle 'tribù' del Paese

L'Italia? Una grande tribù. Anzi, molte tribù diverse. Parola di Enrico Bertolino che da domenica 6 aprile, in seconda serata su Rai3, torna per dieci puntate con il suo 'Glob', coniugato con 'Diversamente Italiani', per la regia di Duccio Forzano.

Un titolo che - dopo 'Glob' Spread e 'Glob Porcellum' - annuncia, sempre sul filo dell'ironia e del sorriso, una riflessione sulla situazione attuale del nostro Paese in cui, al di là della politica, sembrano crescere le divisioni corporative e la logica delle 'tribù', incapaci di dialogare tra loro. Che Paese è diventato l'Italia e su quale identità è costruita? ''Nessun pessimismo - dice Enrico Bertolino - In fondo le tribù sono alle origini del nostro mondo e pensare in questi termini significa, ad esempio, stravolgere il concetto di 'casta' con cui siamo abituati a giudicare gli altri e ritrovare il senso di un'unione in nome di interessi comuni, sempre attraverso la chiave di lettura ironica''.

'Glob, diversamente italiani' sarà un altro viaggio nel mondo della comunicazione - o nella difficoltà di comunicare - con ospiti e compagni di viaggio vecchi e nuovi come Candida Morvillo, editorialista 'alternativa' sull'attualità italiana, e l'uomo più preoccupato per la 'diversità' italiana: il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, nell'interpretazione di Fabrizio Casalino che apre così una nuova galleria di personaggi. Torna anche Stefano Bartezzaghi, esperto di linguaggi, mentre debutta la 'figlia del web', icona - inventata, ma non troppo - di chi si informa esclusivamente sul web, come se la vita fosse tutta e solo sulla rete: un personaggio che avrà il volto di Alice Mangione.

Ospiti di Bertolino nella prima puntata: l'avvocato Giulia Bongiorno, che si soffermerà sulla condizione della donna, tra quote rosa, violenze e diritti negati, e il vignettista Vauro, che analizzerà i cambiamenti della satira nella nuova situazione politica.

Non mancheranno, infine, servizi filmati sull'attualità e la tradizionale Rassegna Stampa di Enrico Bertolino, con tutto quello che i giornali non hanno mai osato scrivere.

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