Senza il lavoro "si corre il rischio di essere dipendenti dai genitori e di vivere situazioni ricattatorie, interne ed esterne alla famiglia. La mancanza del lavoro è un problema di degrado sociale e si configura come una giungla mascherata. Significa essere schiavi, mettendosi in condizioni di esserlo. Si potrebbe dire che, in un certo senso, ci si mette nelle condizione di prostituirsi. Senza lavoro ci si trova in una condizione di autoschiavismo indotto. Ciascuno deve avere a disposizione gli strumenti utili per vivere senza i quali diventa ricattabile".
Così Sandro Torella descrive all'Adnkronos, lo spettacolo 'Sono talmente precario... che vado di moda', in scena a Roma, da giovedì a domenica 27 aprile, al Teatro Duse, in anteprima nazionale. Sono in programma alcune tappe estive al Roma Fringe Festival, il primo festival teatrale indipendente. La commedia, diretta ed interpretata appunto da Torella e scritta da Betta Cianchini, affronta il tema del lavoro in tutta la sua drammaticità: disoccupazione, sfruttamento, crisi. anteprima nazionale.
"Abbiamo preso spunto -evidenzia Torella- dalle testimonianze degli ascoltatori di Radio Rock, di cui Cianchini, è una speaker". Nello spettacolo viene raccontata la storia "di una persona che rappresenta il compendio di una serie di vicende giovanili. L'aspetto che ci interessa di più -continua- è quello relazionale: il problema del lavoro è molto legato alla questione della moneta". Il lavoro contribuisce a definire il grado di "autonomia dal punto di vista individuale e psichico" che ci si può ritagliare nella vita oltre che aiuta a capire su quale tipo di disponibilità economica si può fare leva. Ciascuno deve avere a disposizione gli strumenti utili per vivere senza i quali diventa ricattabile", osserva il regista.
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