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Ylenia Lucisano toglie il velo al suo 'Piccolo Universo'

23 aprile 2014 | 19.05
LETTURA: 4 minuti

Ylenia Lucisano toglie il velo al suo 'Piccolo Universo'

"A volte il salto e il volo sono l'unica risposta". Ylenia Lucisano è giovanissima e ha voglia di futuro. Con questa sete ha lasciato il paese in cui è nata 24 anni fa, Rossano, in Calabria, e a 18 anni ha fatto il suo 'salto', prima a Roma, poi a Milano per cominciare a farsi ascoltare da chi è 'già arrivato' e da un pubblico più vasto. Ed evidentemente ci è riuscita se il suo album di esordio 'Piccolo Universo' vanta due brani scritti da cantautori noti, Pacifico e Daniele Ronda. E così ora è in pieno volo. "Non è per niente facile trovare uno sbocco, farsi ascoltare e produrre un disco - racconta all'Adnkronos - Io ho avuto la fortuna di farlo".

Per questo nella title track 'Piccolo Universo', scritto proprio da Pacifico, Ylenia invita chi la ascolta "ad abbandonarsi alle proprie sensazioni, ai sentimenti primordiali, al rischio della vita. Chi decide di saltare con fiducia e ottimismo verso una esperienza, alla fine - sorride - rischia proprio di prendere il volo". Proprio come sta facendo lei.

"Dopo aver fatto per otto anni musica da piano bar insieme a mio padre nei locali della costa in Calabria, ho sentito l'esigenza di fare più esperienze e così ho lasciato la mia terra rimanendo, comunque, saldamente legata alle mie radici", dice Ylenia, spiegando la sua scelta di cantare alcuni brani del disco, come 'Movt Movt' in dialetto calabrese: "Nel mio piccolo è un modo per ringraziare il luogo in cui è nata la mia passione per la musica, il luogo in cui ho condiviso le prime note, dove ho avuto i primi fan. Cantare in dialetto è anche un invito a chi si trova lontano dalla propria terra, anche fuori dall'Italia, a non dimenticare mai le proprie origini". E forse in questa scelta c'è anche una felice intuizione musicale, perché in 'Movt Movt' scorre qualcosa di forte, di intrigante. Nella voce. Nello sguardo. Nelle note.

Ylenia, a tu per tu, senza microfono, è più introversa. I filtri, paradossalmente, cadono invece quando comincia a cantare. Si frantuma il muro delle inibizioni e, in un certo senso, da bimba diventa donna. Così donna da scegliere, a 24 anni, di cantare un testo sull'autoerotismo: 'Riscoprimi', scritto per lei da Daniele Ronda. "Mi sono trovata a parlare di qualcosa che ancora oggi è un tabù per le donne forse perché noi abbiamo bisogno di segreti. Non ce ne sono più tanti. Il brano è nato dal cuore di un uomo, un artista, Daniele Ronda, e mai avrei pensato che proprio un uomo potesse interpretare con tanta delicatezza e dolcezza un tema che per noi donne è molto importante. Mi ha davvero emozionato".

Quando canta Ylenia non ha paura, né vergogna e si vede nei suoi occhi, nei gesti, nel modo di muovere il corpo. Se, invece, si affida alle parole senza note, qualcosa cambia, si alza un velo di imbarazzo e il ritmo del suo eloquio si fa più 'monodico': "Con la musica ci si può esprimere in maniera velata. Anche se i miei testi sono abbastanza diretti, mantengono sempre quel senso di mistero, di malinconia ed essendo io una persona molto malinconica preferisco esprimermi con le note. Quando parli senza (note, ndr) devi spiegare, entrare nel dettaglio. Nella canzone il messaggio è intrinseco, non devi esprimerlo con parole dirette".

Di primo acchito si direbbe che la vera Ylenia sgorga più forte quando canta in dialetto calabrese: "'Movt Movt', uno dei miei brani in dialetto, vuol dire 'muoviti muoviti, ed è un inno a non fermarsi di fronte alle difficoltà. Il messaggio che contiene è il motto che mi ripeto ogni mattina quando mi alzo dal letto e che mi ripeteva mia madre prima di andare a scuola. Ognuno dovrebbe ripeterselo ogni giorno per dare il massimo, per non fermarsi di fronte alle difficoltà e nei momenti di sconforto". E Ylenia se lo ripete continuamente....

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