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Roma, Sorrentino 'cittadino onorario': ''Ringrazio chi non era d'accordo''

14 marzo 2014 | 19.47
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Roma, Sorrentino 'cittadino onorario': ''Ringrazio chi non era d'accordo''

Roma, 14 mar. (Adnkronos/Ign) - "Tormentato dall'ansia ho commesso l'imperdonabile errore di farmi mandare l'elenco di tutte quelle persone che hanno ricevuto la cittadinanza onoraria di Roma. Verdi, Manzoni, Roosevelt, Marconi, Pertini, Rita Levi Montalcini. Mi è venuto in mente il titolo di un libro di Bruce Chatwin che non ho mai letto 'Che ci faccio qui?'". Con queste parole il regista de 'La grande bellezza' Paolo Sorrentino ha esordito in Campidoglio, nella sala Giulio Cesare dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria di Roma.

Ed ha poi aggiunto "alla luce delle illustri personalità che hanno ricevuto questo riconoscimento mi sento felice ma intontito -ha aggiunto Sorrentino- ringrazio comunque tutti i consiglieri comunali che hanno dissentito alla prospettiva di conferirmi la cittadinanza onoraria. Anche io al loro posto avrei fatto la stessa scelta. Chi mi ha invece dato l'onorificenza lo ringrazio, ma ha sbagliato".

"'La Grande bellezza' ha come protagonista assoluta Roma e la sua struggente magia'', ha detto il sindaco Ignazio Marino, consegnando al regista napoletano la pergamena con la scritta "Roma ti annoveri tra i suoi più nobili figli". ''E' sicuramente un monumento cinematografico al magnetismo della nostra città, lo splendido e metaforico scenario dei sentimenti umani, della solitudine, dello smarrimento dell'uomo moderno".

"Ne 'La grande bellezza' ogni inquadratura ci consegna l'impronta della storia, dell'arte, delle mille invenzioni tecniche e urbanistiche che, di generazione in generazione sono diventate un luogo dell'anima per milioni di persone al mondo -ha aggiunto Ignazio Marino- confesso anche in me, cui è toccata l'altissima responsabilità di sindaco, si affaccia spesso un sentimento di soggezione di fronte a Roma, alla sua bellezza e alla sua forza evocativa e simbolica".

"Stiamo tentando di liberare roma dalle bruttezze materiali e morali che in molti casi la opprimono e la calpestano. Per questo ci stiamo impegnando perché le romane e i romani tornino ad amare la bellezza che li circonda. Ci stiamo impegnando per restituire ai suoi cittadini e al mondo intero la Roma più autentica. Ma Roma - ha sottolineato ancora il sindaco - ha bisogno di tanta cura e per noi la medicina migliore è la cultura in ogni sua forma e declinazione".

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