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Venezia, De Angelis al Lido con 'Perez.' "Un uomo che torna in possesso della sua identità"

05 settembre 2014 | 18.38
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Protagonisti Luca Zingaretti (VIDEO), Marco D'Amore e l'esordiente Simona Tabasco. Il film è un noir metropolitano tra camorra, boss e uomini senza più speranze, sullo sfondo del Centro Direzionale di Napoli

Foto Infophoto - INFOPHOTO
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Cinematografo.it - "La storia di un uomo che torna in possesso della sua identità, per questo dopo il cognome c'è un punto, e basta". Parola del regista Edoardo De Angelis, che porta 'Perez.', fuori concorso, alla Mostra di Venezia: protagonisti Luca Zingaretti, nei panni dell'avvocato d'ufficio Demetrio Perez, e Marco D'Amore in quelli di Corvino, l'ambiguo fidanzato della figlia Tea (l'esordiente Simona Tabasco), è un film di genere, un noir metropolitano tra camorra, boss e uomini senza più speranze, sullo sfondo del Centro Direzionale di Napoli.

'Perez.' arriverà nelle nostre sale il 2 ottobre con Medusa e avrà un remake americano, il regista De Angelis, all'opera seconda dopo Mozzarella Stories, parla di ''un rapporto realistico con la dimensione del crimine: sono cresciuto lì, la criminalità incide sul quotidiano, e poi c'è una zona grigia abitata da criminali e uomini per bene. Conosco le loro leggi, conosco come si commette un crimine, e cercavo un luogo emblematico per ambientare il film: il Centro Direzionale, avveniristico, progettato da grandi architetti, ma rivelatosi una promessa mancata di progresso e ricchezza, perché semivuoto, tetro, freddo, così come la vita di Perez''. Un personaggio, dice il regista, che ''non dorme mai, perché non ha il tempo di coricarsi, quando a rischio è quel che ha di più caro''.

Come il resto del cast sul red carpet con orologio e gioielli Tiffany, Zingaretti parla per il suo Perez di ''rinascita, palingenesi, uscita dal tunnel: s'è lasciato andare alla deriva, ma mantiene uno sguardo lucidissimo su quel che gli accade intorno e mi piace pensare che alla fine non voglia più compromessi. Quando Corvino gli insidia l'unica cosa a cui tiene, la figlia, Perez abbandona i codici sociali per fare appello alla legge di natura: mors tua, vita mea. Mi ha preso l'anima''.

Per Marco D'Amore, reduce dalla fortunata Gomorra - La serie, Perez. con il suo Corvino ''prova a descrivere una figura criminale senza le mani sporche dal principio, borderline. Tra pistole e amore, il mio personaggio segue i sentimenti, e si rivela ahimè una strada nefasta''.

Sul precedente rappresentato proprio da Gomorra, De Angelis spiega come questa serie ci abbia aiutato a ''trovare il terreno pronto per un racconto non edulcorato, un linguaggio più spericolato'', mentre sul rapporto tra cinema e televisione il Montalbano Zingaretti sottolinea: ''In America la barriera tra cine e tv è caduta 10 anni fa, noi siamo sempre in ritardo… La tv non è sempre un sottoprodotto del cinema, sono due generi che finalmente dialogano costruttivamente''.

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