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Dalla Vanoni alla Loren, per loro (ma non solo) 80 anni oggi valgono come i 50 di mezzo secolo fa

15 settembre 2014 | 17.11
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L'esperto: "Gli ottantenni di oggi, dal punto di vista psico-fisico, sono paragonabili ai cinquantenni di 40 o 50 anni fa"

Dalla Vanoni alla Loren, per loro (ma non solo) 80 anni oggi valgono come i 50 di mezzo secolo fa

Più di ottant'anni e nessuna voglia di 'ritirarsi in campagna' o di rinunciare alle sfide. Sono sempre di più 'i grandi vecchi' italiani attivi ed energici, una popolazione destinata a crescere. Gli ottantenni di oggi, infatti, sono, dal punto di vista psico-fisico, "paragonabili ai cinquantenni di 40 o 50 anni fa", spiega all'Adnkronos Salute Niccolò Marchionni, docente di geriatria all'università di Firenze, che non si meraviglia della vitalità di artisti entrati nell'ottava decade della loro vita ma ancora attivissimi come nel caso, nel mondo dello spettacolo, di Sophia Loren e Ornella Vanoni, che spengono entrambe le 80 candeline in questi giorni, rispettivamente il 20 e il 22 settembre.

E chi lavora nel mondo dell'arte (in senso lato) ha qualche chance in più di mantenersi giovane più a lungo. "La tensione creativa e la mancata necessità di adeguarsi alla routine rappresenta una bella ricetta per combattere l'invecchiamento fisico e psichico".

Inoltre esiste "una importante adattabilità del creativo ai limiti posti dai problemi dell'età. Una dimostrazione è Claude Monet, che dai 75 anni ha sofferto di cataratta. Da qui nasce la trasfigurazione in macchie di colore, le ninfee degli ultimi anni ad esempio, che sono un tipico esempio della sopravvivenza della creatività, vere 'impressioni'. Monet ha trasformato creativamente la sua limitazione".

"Il numero degli anziani, come sappiamo, è in crescita. E - continua Marchionni - aumentano di molto le persone che arrivano ad essere dei 'grandi vecchi' con lucidità ed energia". Un trend che non si ferma. "Oggi si contano oltre 16mila centenari in Italia, una popolazione che si è triplicata negli ultimi 10 anni. E più del 50% dei nati negli anni 2000 arriverà a spegnere 100 candeline", dice l'esperto. Non solo. Secondo le stime, considerando come punto di partenza il censimento del 1951, "nel 2030 avremo nel nostro Paese l'880% in più di ultraottantacinquenni, mentre i 65-75enni aumenteranno 'solo' del 220%, ciò significa che cresceranno enormemente" i grandi vecchi.

Una questione di geni "ma soprattutto di stili di vita: il patrimonio genetico è importante per la longevità, ma vale tra il 30 e il 40% contro l'influenza dell'ambiente, che conta tra il 60 e il 70%. Noi nasciamo con un patrimonio che può essere favorevole, ma possiamo sprecarlo rapidamente, con stili di vita sbagliati".

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