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Tv: Freccero, quella generalista ormai solo per anziani e tamarri

29 ottobre 2014 | 16.55
LETTURA: 3 minuti

Secondo l'ex direttore di Rai2, il pubblico dei talk si è dimezzato perchè, essendo più vivace, è in fuga da questa tv tutta incentrata sulle soap e cerca altrove programmi stimolanti. "Per far ripartire la creatività ci vuole una legge che imponga una quota di produzione ai canali digitali", dice.

Carlo Freccero
Carlo Freccero

"Il mondo della tv generalista si è atrofizzato, tanto che il modello di creatività è diventato la soap opera, prodotti come 'Il segreto' o 'Un'altra vita'. La situazione è drammatica e l'unico antidoto è una leggina semplicissima che imponga una quota di produzione ai canali digitali". La pensa così Carlo Freccero, che ha guidato diversi canali generalisti tra gli anni '80 e i primi anni del nuovo millennio (Canale 5, Italia1, Rai2 ma anche France2 e France3) ma anche più recentemente Rai4 e che oggi ha tracciato un quadro preoccupante nel suo intervento al convegno 'Nuovi contenuti, nuovi contenitori' organizzato a Roma da Anart (Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali) e dalla Siae.

"La tv generalista, anche per mancanza di soldi -ha spiegato Freccero- fa riferimento ormai a due soli 'tesoretti' di pubblico: gli anziani, target di riferimento di Rai1 per interderci, e il pubblico degli analfabeti, dei più ignoranti, dei tamarri e delle donne tatuate. In questo scenario il modello della soap 'Il segreto' è diventato il piano editoriale della tv generalista. E non c'è spazio per la creatività nemmeno sulle reti digitali perchè queste non producono niente. Così la schiuma della creatività si trova solo sul web. E il bello è che non si riesce nemmeno a trasferire sulle reti digitali la creatività che si esprime sul web, perchè la tv digitale non deve costare proprio nulla".

Anche la crisi del talk, secondo Freccero, è legata a questa situazione: "La somma del pubblico del talk -ha sottolineato- faceva circa il 16% dello share della tv generalista. Ma il pubblico del talk è un pubblico vivace, interessato all'attualità e si è dimezzato proprio perchè non si riconosce più nel livello bassissimo raggiunto dai canali generalisti e si è spostato sul web, sulla pay tv e su consumi personalizzati dove trova contenuti più interessanti. Sulla tv generalista non si muove più nulla. E questo è drammatico".

Per Freccero un terreno per invertire la tendenza c'era ed erano le reti digitali. "Sarebbe bastata una piccola leggina che stabilisse che ogni tv digitale dovesse produrre non dico tanto ma il 30% di quello che trasmette. E invece niente. Ed è perfettamente inutile avere 20 reti se non smuovono nulla. Meglio averne molte di meno ma che producano qualcosa. Bisognava favorire la dialettica tra la tv digitale, che poteva essere terreno di sperimentazione e di controprogrammazione, e tv generalista che avrebbe potuto pescare nuovi prodotti una volta cresciuti. Ma se non si produce nulla questo è impossibile", ha concluso.

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