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La ministra Madia e il gelato, Signorini chiede scusa: "Un titolo indifendibile"

09 novembre 2014 | 11.36
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Dopo il servizio investito dalle polemiche, il direttore di 'Chi', ospite a 'Che Fuori Tempo Che Fa', riconosce l'errore: "Il linguaggio del gossip è fatto di irriverenza, ma non si doveva offendere. Comunque, era lontano dalle mie intenzioni fare del sessismo"

Alfonso Signorini, ospite a 'Che Fuori Tempo Che Fa'
Alfonso Signorini, ospite a 'Che Fuori Tempo Che Fa'

"Bisogna avere l'onestà intellettuale di riconoscere un errore, e io lo riconosco". Con queste parole il direttore di 'Chi' Alfonso Signorini, ospite a 'Che Fuori Tempo Che Fa' ha voluto chiudere la polemica di questa settimana a proposito del servizio che ritraeva la ministra Marianna Madia fotografata in auto mentre mangia un cono gelato, dal titolo allusivo "Ci sa fare col gelato".

Signorini ha dichiarato "indifendibile" il titolo dell'articolo: "Il linguaggio del gossip è fatto di irriverenza, ma non si doveva offendere". Parlando con Fabio Fazio e Massimo Gramellini il direttore di 'Chi' ha anche chiarito: "Era lontano dalle mie intenzioni fare del sessismo: il crinale fra informazione e violazione della privacy è difficile da percorrere, e io questa volta sono cascato". Del resto per il direttore di 'Chi' il gossip in Italia "è ancora un terreno brado che ha bisogno di normative".

Alfonso Signorini ha anche parlato della sua autobiografia 'L'altra parte di me', uscita per Mondadori il 4 novembre, un viaggio nella memoria che svela lati nascosti e privati della vita del giornalista: "Sono cresciuto in una famiglia con un senso del pudore altissimo e ho dedicato buona parte della mia vita allo studio: al gossip sono arrivato per reazione". Dall'Italia degli anni '60 ad oggi, passando per momenti difficili come una malattia e il coming out, Signorini racconta la propria vita senza pudore: "Non avrebbe avuto senso scrivere un'autobiografia senza mettermi a nudo, è come andare dall'analista, bisogna essere sinceri prima di tutto con sé stessi, e ormai sono diventato spudorato: saranno i 50 anni".

Nel libro e nella storia di Signorini ha avuto un ruolo importante anche Luciano Pavarotti. "Senza di lui ora non sarei qui - dichiara - Nel periodo della malattia ho apprezzato molto le sue parole, mi ha insegnato ad apprezzare quello che la vita ti dona".

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