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Tv: Insinna scrittore, non sarà capolavoro ma ho lavorato sodo a mio romanzo

18 novembre 2014 | 16.06
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In libreria edito da Mondadori 'La macchina della felicità', esordio narrativo per il conduttore di 'Affari tuoi' che rivela: "A mia madre la storia di sconfitti che racconto non è piaciuta". E annuncia il progetto con Fausto Brizzi di una fiction per Rai1 in due puntate

Il conduttore televisivo Flavio Insinna mostra sorridente il suo primo romanzo
Il conduttore televisivo Flavio Insinna mostra sorridente il suo primo romanzo

"Ci ho lavorato di notte, tanto dormo poco, partendo da alcuni appunti che avevo, aggiungendo ma anche eliminando scene che inizialmente ritenevo necessarie. Insomma, ho faticato più di un romanziere professionista e alla fine non sarà 'Cent'anni di solitudine', ma posso parlarne con serenità perché ci ho lavorato sodo e non tra un pacco e l'altro di 'Affari tuoi'". Flavio Insinna è un fiume di parole nel raccontare, all'Adnkronos, la genesi de 'La macchina della felicità', il suo primo romanzo da oggi in libreria, edito da Mondadori, come già il suo debutto da scrittore con 'Neanche con un morso all’orecchio' del 2012, opera biografica dedicata al padre.

"Il titolo in realtà -spiega il conduttore- doveva essere 'La Polinesia non è così lontana', ma a Mondadori non è piaciuto e abbiamo scelto 'La macchina della felicità', idea suggeritami dal figlioletto di una coppia di amici". Il libro è scritto interamente a mano "come tutte le mie cose, a partire dagli appunti di lavoro, perché mi piace il rumore della mano che scorre sulla carta. Ma senza snobismi verso il computer", precisa.

Nel romanzo Insinna racconta la storia di Vittorio, un uomo solo, dal cuore indurito, perseguitato dagli incubi di un’insonnia perenne. Una sera si concede un film e conosce Laura, la cassiera del cinema. Fra i due scocca una scintilla, l’intreccio del romanzo si fa sorprendente e tra sentimenti, passioni, colpi di scena, conduce a un finale inatteso e commovente.

"Con Brizzi c'è il progetto per una fiction in due puntate su Rai1"

"Dopo il mio primo libro biografico dedicato a mio padre, la Mondadori ha pensato di sfidarmi sul terreno del romanzo. Scrivere 'Neanche con un morso all'orecchio' per me è stato relativamente facile, avevo da parte una marea di appunti presi fin da bambino, quando diedi un morso all'orecchio di mia nonna", ricorda Insinna. Un romanzo però è "cosa diversa -sottolinea- ma siccome faccio un mestiere che mi spinge alla curiosità, ho sempre letto molto e incontrato grandi scrittori: un po' guardando un po' rubacchiando, qualcosa la impari", scherza.

Il conduttore-scrittore spiega la scelta dei personaggi e del soggetto ancora una volta attraverso un episodio familiare: "Mia madre non mi ha mai fatto un regalo -dice- ma io, appena finito di stampare il libro, ne avevo una copia e gliel'ho data. Lei l'ha letta in una notte, mi ha chiamato e mi ha detto: 'Ti posso dire una cosa? Il finale l'ho letto tre volte per essere certa che finisse proprio così, ma questa poetica degli sconfitti non mi è piaciuta per niente'. Che delusione! Sì -sottolinea Insinna- perché i personaggi del mio libro sono degli sconfitti, quelli che popolano parte della letteratura, ma anche del cinema e della commedia italiana, che io amo moltissimo. Sono i più belli anche a teatro". E ammette: "Mi piacerebbe moltissimo interpretare Cyrano de Bergerac".

A proposito di sconfitti, infine, Insinna rivela un progetto: "Il mio amico Fausto Brizzi ha scritto un libro dal titolo 'Cento giorni di felicità', guarda caso... La novità è che vuole farne una fiction in due puntate per Rai1, con me nel ruolo del protagonista. Che è un insegnante al quale hanno diagnosticato un male incurabile e decide di passare quest'ultimo periodo di vita con le persone che ama di più. Non è una tragedia, nonostante il soggetto, ma una commedia alla Brizzi. Certo ancora è un progetto che va discusso, varato dalla Rai e... Speriamo che Viale Mazzini ci aiuti e lo faccia", conclude.

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